
‘Stop genocidio’, la campagna di tre associazioni ebraiche in Italia
ROMA – “La campagna di distruzione di Israele a Gaza è arrivata a nuovi picchi di orrore”. Queste sono le parole forti del Laboratorio ebraico antirazzista (L3a), che insieme ad altre due associazioni, Tikkun e Indifferenti Mai, ha lanciato la campagna ‘Voci ebraiche dicono stop al genocidio – Israele distrugge e affama Gaza’. Questa iniziativa, comunicata tramite un’intervista all’agenzia Dire, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione a Gaza, dove oltre due milioni di persone sono minacciate dalla fame.
L’Occidente viene accusato di complicità: alla luce degli eventi, viene sottolineato come continui a fornire armi e supporto diplomatico a Israele, mentre il mondo si volta dall’altra parte. “Spesso si usa la retorica secondo cui accusare Israele dei crimini in corso equivarrebbe ad antisemitismo”, ha dichiarato un portavoce del L3a, richiedendo una maggiore pressione internazionale per fermare le aggressioni.
L’iniziativa arriva in un momento critico, con la quotidiana conta di morti e feriti nella Striscia di Gaza. Solo nelle ultime 24 ore, il ministero della Sanità ha registrato 89 vittime, tra cui 31 che hanno perso la vita nel tentativo di accedere agli aiuti umanitari. “Questa è una catastrofe umanitaria che non possiamo ignorare”, ha aggiunto il portavoce.
Le accuse di “pulizia etnica” e di un piano di annessione della Striscia, avanzate dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, sono state recentemente sostenute anche dall’Arabia Saudita, contribuendo a generare ulteriore pressione sulla comunità internazionale. Un “appello urgente” è stato lanciato affinchè Israele consenta l’ingresso di aiuti umanitari da diversi Paesi, tra cui Italia, Regno Unito e 23 Stati membri dell’Unione Europea, ma con l’assenza delle firme di Germania e Ungheria.
La campagna avviata dalle associazioni non intende fermarsi qui. Con il supporto di Assopace Palestina, L3a, Tikkun e Indifferenti Mai rivendicano un’azione unitaria, pur nella diversità delle loro identità, per fermare il genocidio in atto a Gaza. Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina e già vicepresidente del Parlamento europeo, ha espresso il suo entusiasmo per questa alleanza: “Questa presa di posizione è di straordinaria importanza. Dobbiamo continuare insieme per la fine dell’occupazione militare e dell’apartheid, affinché ‘dal fiume al mare’ tutti e tutte siano liberi e uguali”.
In un clima di crescente tensione internazionale, la campagna si propone di diffondere la propria voce attraverso i media e i social network, cercando di attirare l’attenzione su una situazione che giustamente solleva interrogativi e preoccupazioni a livello globale. Il messaggio è chiaro: It’s time to stop the genocide.