Palermo: la nomina della Tardino scuote il porto | I veri interessi dietro un’assegnazione controversa?

Controversie sulla Nomina dell’Autorità Portuale di Palermo: la Voce del Movimento 5 Stelle

Palermo – La recente nomina di Annalisa Tardino alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale di Palermo ha suscitato una tempesta politica che evidenzia le divisioni interne del centrodestra. “La nomina della Tardino rappresenta l’ennesima forzatura di un centrodestra diviso e in pieno marasma”, afferma la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Concetta Amella.

La consigliera mette in luce un conflitto che contrappone il presidente della Regione, Renato Schifani, che ha annunciato un ricorso, e Matteo Salvini, il quale avrebbe imposto la scelta di Tardino, che, secondo Amella, è “priva di competenze specifiche” nel settore dei trasporti e portuale.

Riferimenti Normativi Sottolineati
Amella ricorda che la nomina è in contraddizione con quanto stabilito dal D.L. 04.08.2016, n.169. Tale decreto regola le modalità di assunzione degli incarichi nei vertici delle Autorità Portuali, imponendo requisiti di idoneità e rappresentando una garanzia di trasparenza e competenza. “È previsto un intervallo di due anni tra un incarico politico e uno amministrativo di vertice in enti pubblici”, spiega la consigliera, sottolineando che Tardino ha ricoperto il ruolo di europarlamentare fino allo scorso anno.

Critica alla Leadership Comunale
La critica si rivolge anche al sindaco, Roberto Lagalla, che gli attivisti del Movimento 5 Stelle accusano di non aver preso posizione in merito alla nomina. “Il sindaco continua a tacere, dimostrando una totale mancanza di autonomia e un completo asservimento a mediocri logiche di partito”, dichiara Amella, evidenziando la necessità di una leadership indipendente in un momento cruciale per lo sviluppo portuale di Palermo.

Una Richiesta di Competenza e Merito
In conclusione, Amella fa appello a una gestione basata su criteri di “competenza, merito e rispetto delle regole”. La città ha bisogno di figure capaci di affrontare le sfide del mondo portuale, piuttosto che di nomine dettate da strategie politiche. La polemica non accenna a placarsi e il futuro dell’Autorità portuale rimane incerto in un clima di tensione e divisione.