Manifestazioni di protesta in Francia | Estrema sinistra o legittima indignazione?

Alta tensione in Francia: il “Movimento del 10 settembre” provoca scontri e caos

Roma, 10 settembre 2025 – La Francia si trova nel bel mezzo di una crisi sociale senza precedenti, a seguito delle manifestazioni di protesta iniziate oggi, note come “Movimento del 10 settembre”. Con il motto “Blocchiamo Tutto”, i manifestanti hanno ribadito il loro dissenso nei confronti delle politiche economiche del governo, che recentemente ha annunciato drastici tagli nel bilancio statale.

In preparazione di questa giornata di mobilitazione, il governo ha dispiegato 80.000 tra poliziotti e gendarmi in tutto il Paese, supportati da veicoli blindati e elicotteri. La tensione è esplosa già durante la notte, portando a quasi 200 arresti e all’insorgere di disordini a Parigi e Lione.

A Rennes, in particolare, le immagini degli autobus in fiamme sulla tangenziale hanno scosso l’opinione pubblica; un’autobomba ha incendiato il mezzo e ha potenzialmente indebolito un ponte, costringendo i vigili del fuoco a intervenire con urgenza. Le autorità hanno anche segnalato operazioni di sabotaggio su una linea ferroviaria tra Tolosa e Auch, elevando il livello di allerta.

Il Ministro dell’Interno uscente, Bruno Retailleau, ha denunciato che la mobilitazione è stata “dirottata dai movimenti di estrema sinistra”. “La mobilitazione non è in alcun modo una mobilitazione cittadina”, ha accusato, sottolineando che i gruppi di protesta sono stati infiltrati da elementi estremisti.

La situazione è ulteriormente degenerata a Lione, dove le forze antisommossa sono state bersaglio di pietre lanciate dai manifestanti, mentre a Parigi il caos ha colpito la stazione Gare du Nord, dove i manifestanti si sono radunati bloccando gli ingressi. La polizia ha impiegato gas lacrimogeni per disperdere la folla, ma nonostante ciò, alcuni manifestanti sono riusciti a entrare nella stazione, visibilmente scossi.

Il movimento di protesta è emerso nei mesi scorsi, alimentato dall’insoddisfazione popolare contro le ultime misure economiche del governo, tra cui l’abolizione di giorni festivi e riduzioni delle prestazioni sociali. La richiesta principale è chiara: “Il 10 settembre Bayrou se ne deve andare”. Gli organizzatori affermano di voler opporsi a un bilancio che penalizza i già vulnerabili, accentuando le disuguaglianze sociali.

Con il passaggio di consegne al vertice del governo, Francesco Bayrou cedendo il posto a Sébastien Lecornu, il futuro della Francia sembra sempre più incerto. I disordini del “Movimento del 10 settembre” potrebbero rappresentare solo l’inizio di una lunga serie di manifestazioni, se il governo non troverà un modo per affrontare le crescenti tensioni sociali e le ripercussioni di un bilancio contestato.