Trump cambia idea su Putin? | La Russia svela il suo piano e mette in discussione la sua affidabilità!

Trump: una banderuola per Mosca, secondo Peskov

ROMA – Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha lanciato un’accusa pesante nei confronti dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, definendolo una “banderuola” sulla questione della guerra in Ucraina. Le dichiarazioni sono state rese nell’ambito di un’intervista concessa a BBC Radio, in seguito agli ultimi commenti di Trump all’Assemblea Generale dell’Onu.

“Trump non ha un pensiero suo: ripete quel che sente”, ha affermato Peskov, sottolineando come il leader americano sembri adattare le sue posizioni in base alle diverse interlocuzioni. Quando dialoga con Vladimir Putin, Trump sostiene che “la Russia sta vincendo la guerra”, mentre in conversazioni con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, afferma che “l’Ucraina può riconquistare tutti i territori persi finora”. Questo atteggiamento, secondo Peskov, evidenzia una mancanza di coerenza e di visione politica.

Trump ha sorpreso nuovamente, cambiando drasticamente tono e definendo la Russia una “tigre di carta”, affermando che la nazione è logorata dalla guerra e da una crisi economica crescente. “Queste parole rappresentano un inatteso incoraggiamento per Kiev”, ha commentato il portavoce russo, riferendosi all’opinione pubblica e agli alleati occidentali dell’Ucraina.

La reazione di Mosca è stata di irritazione, ma Peskov ha cercato di minimizzare il caso, attribuendo le parole di Trump all’incontro recente tra l’ex presidente e Zelensky. “Ha ascoltato la versione ucraina dei fatti, e questo spiega le sue parole”, ha precisato, tracciando una linea di difesa per il Cremlino.

E per quanto riguarda la definizione “tigre di carta”? Peskov ha risposto: “La Russia è un orso, il nostro animale nazionale. Conserviamo resilienza e stabilità macroeconomica”. Ha poi cercato di raffreddare la polemica, affermando che i rapporti con Washington continuano a normalizzarsi, sebbene “molto più lentamente del previsto”.

Questo scambio di dichiarazioni rivela non solo il tumulto delle relazioni tra Mosca e Washington, ma evidenzia anche le dinamiche complesse e mutevoli della geopolitica contemporanea, dove le parole possono facilmente trasformarsi in armi a doppio taglio.