
Ritrovate Pietre Sacrificali al Parco Archeologico di Himera
Una recente campagna di scavi, condotta nell’area sacra sopra il teatro del Parco Archeologico di Himera, ha portato a scoperte entusiastiche e inaspettate. Le ricerche, coordinati dal Dipartimento Culture e Società dell’Università degli studi di Palermo, in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato, e l’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, hanno infatti rivelato pietre sacrificali in una zona precedentemente considerata priva di resti.
Il direttore del Parco, Domenico Targia, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte: “I ritrovamenti hanno un grande valore archeologico e contribuiscono a ridefinire la conoscenza della topografia sacra della città antica.” L’area ha rivelato altari e superfici di sacrifici cruenti, offrendo nuove opportunità di ricerca relative al culto e alle pratiche religiose di Himera.
Un aspetto lodevole del progetto è stato il coinvolgimento di studenti universitari e liceali, tra cui un gruppo del Liceo classico internazionale “Giovanni Meli”, che hanno partecipato attivamente agli scavi. Questo approccio formativo ha facilitato una sinergia tra l’istruzione e il patrimonio culturale, creando un legame diretto tra le nuove generazioni e la loro storia.
Durante un evento di presentazione delle scoperte, organizzato dal Parco in collaborazione con la Soprintendenza di Palermo e la Pro Loco di Santa Flavia, sono stati illustrati anche altri risultati significativi, in particolare quelli riguardanti un edificio con facciata monumentale e tre templi, situato a nord del teatro. Questi ritrovamenti, insieme a quelli delle pietre sacrificali, potrebbero fornire una visione più completa e dettagliata della vita religiosa di Himera, un centro nevralgico dell’antichità .
Con queste nuove scoperte, il Parco Archeologico di Himera non solo riafferma la sua importanza come sito di ricerca, ma continua a rappresentare un fulcro di educazione e valorizzazione della storia. La comunitĂ scientifica e la cittadinanza intera posano ora uno sguardo rinnovato verso questo tesoro archeologico, attesa di ulteriori sviluppi e approfondimenti.