Tagli Irpef paralizzanti per i militari | Perché il governo ignora le loro esigenze?

Manovra 2026: Il Sindacato Unico dei Militari Esprime Delusione per le Misure Fiscali

ROMA – La bozza della legge di Bilancio 2026 ha suscitato un coro di critiche tra i rappresentanti del settore Difesa e Sicurezza. Il Sindacato Unico dei Militari (SUM) ha dichiarato che il governo ha nuovamente ignorato le richieste avanzate dalle Organizzazioni Sindacali, etichettando questo comportamento come “un segnale grave”. In un post pubblicato sui social media, il sindacato ha promesso di presentare proposte di revisione alla Commissione Difesa.

Riduzione dell’IRPEF: Effetti Minimi per i Militari

Tra i temi più contestati c’è la riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% per redditi superiori a 25.000 euro. Secondo il SUM, i vantaggi economici sono irrisori, con gran parte dei militari che percepiranno una diminuzione della tassazione pari a soli 40 euro all’anno, cioè il costo di un caffè.

Dall’analisi dei redditi, il sindacato mostra che i benefici si traducono in cifre minime:

  • Tra 25.001 e 30.000: da 0 a 40 euro;
  • Tra 30.001 e 35.000: da 40 a 140 euro;
  • Tra 35.001 e 40.000: da 140 a 240 euro;
  • E così via, fino a un massimo di 440 euro per chi guadagna oltre 50.000 euro.

La situazione è ulteriormente complicata dalla constatazione che, nonostante le promesse di detassazione delle indennità accessorie, questa misura riguarderebbe soltanto il settore privato, escludendo i militari.

Età Pensionabile e Trattamento di Fine Servizio: Ulteriori Critiche

Il SUM esprime forte preoccupazione anche per l’adeguamento dell’età pensionabile, che aumenterà di tre mesi senza tenere conto delle specificità del personale militare, il quale già affronta usura fisica e operativa precoce. In aggiunta, le modifiche al Trattamento di Fine Servizio, che passeranno da dodici a nove mesi nella tempistica di erogazione, sono state giudicate come un “pannicello caldo”.

Misure Alternative e Disparità di Trattamento

Il sindacato non ha tralasciato di commentare anche le recenti misure introdotte in favore delle famiglie, come l’aumento del bonus mamme e l’estensione del congedo parentale, che considera la necessità di proteggere i genitori. Tuttavia, il confronto con le retribuzioni di chi ricopre cariche governative non ha risparmiato critiche: “Chi guadagna migliaia di euro al mese rimane distante dalla realtà di chi deve accontentarsi di un caffè a settimana”, commenta il SUM.

Richiesta di Maggiore Coinvolgimento

Infine, il sindacato ha sottolineato la mancanza di confronto con le organizzazioni sindacali prima dell’adozione della manovra, limitandosi a un incontro con lo Stato Maggiore della Difesa. “Questa mancanza di dialogo alimenta un clima di ‘Gattopardismo Imperante’”, affermano i rappresentanti del SUM, annunciando che valuteranno con i propri iscritti le azioni da intraprendere.

In conclusione, il Sindacato Unico dei Militari richiede un maggiore riconoscimento e rispetto delle esigenze dei lavoratori del Comparto Difesa e Sicurezza, promettendo di continuare a lottare per un trattamento equo e rispettoso delle difficoltà quotidiane.