Elia Viviani saluta il ciclismo con un trionfo da sogno: oro nell’Eliminazione ai Mondiali di Santiago
ROMA – Un saluto da campione, un’uscita di scena indimenticabile. Elia Viviani ha conquistato la medaglia d’oro nell’Eliminazione ai Mondiali di ciclismo su pista, a Santiago del Cile. Per il 36enne veronese, questa è stata l’ultima gara della sua straordinaria carriera, chiusa con un trionfo che segna il suo terzo titolo mondiale, dopo quelli del 2021 e 2022.
L’evento è stato accompagnato da lacrime, commozione e abbracci. Durante la sua ultima esibizione in maglia azzurra, Viviani ha ricevuto una standing ovation dal caloroso pubblico cileno, che ha riempito il Velódromo Peñalolén. La scena è stata toccante: un lungo abbraccio per l’oro di Rio, omaggio a un atleta che ha dato un contributo significativo al ciclismo su pista italiano.
“Non potevo immaginare un modo migliore per chiudere la mia carriera”, ha dichiarato Viviani, visibilmente emozionato. “Ero convinto di avere ancora qualcosa da dire, e per questo ho voluto terminare al Mondiale. Sono orgoglioso di quello che ho fatto in questi anni e ringrazio il pubblico di Santiago per il tributo che mi ha riservato. Quando ho iniziato, ero solo; oggi ci sono tanti giovani pronti a prendere il mio posto.”
La giornata finale dei Mondiali ha avuto un significato particolare non solo per Viviani, ma anche per la Federazione e lo staff azzurro. Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione, ha espresso un sentito grazie a Viviani: “Quando un grande campione appende la bici al chiodo, è sempre un momento speciale. Oggi celebriamo il suo nuovo titolo mondiale, ma anche un commiato emozionante per tutto ciò che ha fatto per il nostro ciclismo.”
Questi Mondiali a Santiago rappresentano un’importante svolta. Mentre un grande campione si congeda, tanti giovani talenti stanno emergendo. Le medaglie ottenute nell’inseguimento femminile e nella Madison confermano la crescita del ciclismo al femminile, e i risultati di atleti come Federica Venturelli e Etienne Grimod, rispettivamente quarto e quinto nell’inseguimento individuale, sono un segno luminoso per il futuro del nostro sport.
Con l’inizio di una nuova generazione di ciclisti, il testimone è passato simbolicamente da Viviani ai giovani atleti, che ora si preparano ad affrontare le sfide future, non solo per Los Angeles 2028, ma anche per il quadriennio successivo. Il percorso è appena cominciato, seguendo le orme di un campione dal quale, in un certo senso, tutto è iniziato.