Mattarella: “La scintilla di speranza della pace da Gaza arrivi anche in Ucraina”
ROMA – In un intervento carico di significato e urgenza, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha invitato a rinnovare la fiducia nella causa della pace durante il convegno “Osare la pace”, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio nella Capitale. Le sue parole si sono fatte portatrici di un messaggio forte: “Continuiamo a osare la pace. Continuiamo a investire in percorsi di dialogo e mediazione.”
Promuovere la Pace nel Mondo
Mattarella ha sottolineato l’importanza di non abbandonare i processi di mediazione in conflitti ancora aperti. “Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace,” ha affermato, esprimendo l’auspicio che la “scintilla di speranza” derivante dalla recenti iniziative nella Terra Santa possa propagarsi anche in Ucraina, dove i tentativi di dialogo faticano a concretizzarsi.
Il Ruolo della Comunità di Sant’Egidio
Il Presidente ha quindi ringraziato la Comunità di Sant’Egidio per il loro incessante impegno per la pace, rivolgendosi in particolare alla Regina Mathilde dei Belgi e alle autorità religiose presenti. “Tenere vivo lo ‘spirito di Assisi’ è testimonianza di grande significato,” ha ribadito, evocando l’eredità di Giovanni Paolo II.
Virtù della Pace
Profondamente convinto che “la pace va cercata, coltivata e osata,” Mattarella ha citato l’evocativo titolo dell’incontro, richiamando l’attenzione sul bisogno di disarmare tanto gli animi quanto le parole per favorire realmente la pace. “Servono pazienza e mediazione,” ha aggiunto, enfatizzando l’importanza di processi di pace che richiedono perseveranza.
Dalla Gaza all’Ucraina
Commentando le recenti notizie da Gaza e i passi verso la pace, il Presidente ha osservato che “i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza.” Il rilascio degli ostaggi e gli accordi di Sharm El-Sheikh sono segnali che, pur nel conflitto, ci si può muovere verso una soluzione.
Costruire Ponti, Evitare la Violenza
In conclu-sione del suo intervento, Mattarella ha messo in evidenza l’importanza del lavoro dei peace-maker e peace-keeper, che costruiscono ponti tra le comunità in conflitto. “Alla violenza delle armi esiste sempre un’altra strada,” ha affermato con chiarezza, invitando a considerare metodi alternativi per risolvere le dispute, promettendo un futuro privo di rischi escalation letali per l’umanità.
Il messaggio di Mattarella risuona forte in un’epoca segnata da conflitti globali: “Osare la pace” non è solo un invito, ma un imperativo morale collettivo.