Olanda in subbuglio | Jetten e Wilders a pari merito: chi sarà il nuovo leader?

In Olanda è testa a testa tra Jetten e Wilders: attesa per i voti dall’estero

BRUXELLES – Le elezioni generali nei Paesi Bassi si sono rivelate un evento senza precedenti, con il leader del partito di centro-sinistra D66, Rob Jetten, che ha celebrato il risultato come “storico”. Mercoledì sera, gli exit poll avevano già tracciato un quadro di vantaggio per il suo partito, ma con il 98% dei voti scrutinati si è delineato un inatteso confronto tra il D66 e il Partito per la Libertà (PVV) di Geert Wilders.

Con entrambi i partiti destinati a conquistare 26 seggi su 150 in Parlamento, la competizione si fa incandescente. Quest’anno, l’affluenza alle urne è stata significativa, registrando un 78,4% di partecipazione, in aumento rispetto al 77,8% del 2023. Mai prima d’ora si era assistito a una situazione di parità tra due forze politiche in Olanda.

Il D66 ha triplicato il numero di seggi, guadagnandone ben 17, mentre il PVV ha subito una perdita di 11 seggi, riducendosi ai 26 attualmente previsti. Questa nuova realtà politica alza interrogativi sulle future alleanze, dato che i principali partiti hanno già espresso resistenza a formare un governo con Wilders, che aveva receduto dalla coalizione di governo lo scorso giugno per divergenze sulla gestione dell’immigrazione.

Il risultato finale delle elezioni non è ancora definito, in quanto aspettiamo di sapere come si struttureranno i voti dei cittadini olandesi residenti all’estero. Se Jetten riuscisse a formare un governo, diventerebbe il premier olandese più giovane di sempre, a soli 38 anni.

Le prossime ore si preannunciano cruciali per il futuro politico dei Paesi Bassi, facendo crescere l’attesa e il dibattito su chi effettivamente potrà guidare la nazione. La storia politica olandese potrebbe scrivere un nuovo capitolo, e il 2025 entrerà nella memoria collettiva come un anno di trasformazioni.