L’ultima foto che ha incastrato l’assassino di Alessandro Coatti | Cosa nascondeva quell’incontro online?

Arrestato l’ultimo complice dell’omicidio di Alessandro Coatti: la prova decisiva è nell’ultima foto con la vittima

ROMA – Un colpo decisivo per le indagini sull’omicidio di Alessandro Coatti, il giovane biologo italiano brutalmente ucciso in Colombia lo scorso aprile. È stato arrestato Uber Etilvio Torres García, l’ultimo membro della banda criminosa ritenuto responsabile della sua morte.

L’arresto è avvenuto a Santa Marta, dove le autorità colombiane, in collaborazione con quelle italiane, hanno finalmente fatto luce su un crimine che ha scosso la comunità. La cattura di Torres García, avvenuta il 27 ottobre, chiude un’indagine durata sei mesi che ha portato all’identificazione e all’arresto di sette persone coinvolte nell’orrendo delitto.

La chiave di volta dell’indagine si trova in una semplice fotografia. Ripresa dalle telecamere di sicurezza, l’immagine mostra Coatti e Torres García mentre passeggiano lungo il lungomare. Questo scatto ha fornito agli inquirenti non solo il cronoprogramma degli eventi, ma anche la conferma dell’incontro fatale avvenuto tra i due.

Il modus operandi della banda era tutt’altro che originale, ma estremamente letale. Uber, secondo quanto riportato, aveva adescato il biologo attraverso un’app di incontri, proponendogli un appuntamento al Parco degli Innamorati. Da lì, la situazione è degenerata rapidamente. Dopo una passeggiata sul lungomare, Coatti è stato portato in una zona isolata, dove è stato drogato e privato di ogni bene prima di essere ucciso in un modo agghiacciante.

La testimonianza del quotidiano colombiano El Heraldo riporta che l’arresto di Torres García è avvenuto in seguito a un mandato di cattura emesso dalla Sesta Corte Penale Municipale di Santa Marta, e che durante l’operazione sono stati sequestrati elementi utili per le indagini, come un telefono cellulare. Questi riscontri potrebbero rivelarsi fondamentali per un processo già complesso.

Alessandro Coatti, originario della provincia di Ferrara, era in Colombia per una vacanza quando la sua vita si è spezzata in circostanze così drammatiche. Il ritrovamento dei suoi resti, avvenuto pochi giorni dopo l’omicidio, ha alimentato la rabbia e l’indignazione dell’opinione pubblica, chiedendo giustizia per una vita spezzata in un appuntamento che doveva essere innocente.

Con l’arresto di Uber Etilvio Torres García, gli inquirenti possono ora concentrarsi sul processo e sulla giustizia tanto attesa per la famiglia Coatti. Un’indagine che ha messo in luce le insidie dell’era digitale, dove incontri apparentemente innocui possono trasformarsi in vere e proprie trappole mortali.