Meloni e la villa da 1,2 milioni | La verità nascosta sulla ristrutturazione che nessuno si aspettava!

La villa di Giorgia Meloni sotto accusa: interrogazione del M5S in arrivo

Roma – In un colpo di scena politico che riafferma le tensioni tra il governo di Giorgia Meloni e il Movimento 5 Stelle, la residenza della premier è finita nel mirino dei pentastellati. Agostino Santillo, vicepresidente della Commissione ambiente della Camera, ha annunciato tramite un post sui social che il M5S presenterà un’interrogazione per approfondire i dettagli oscuri legati all’acquisto e ai lavori di ristrutturazione della villa.

La villa, che si trova in un’area esclusiva, ha suscitato interrogativi non soltanto per il suo valore di mercato, stimato intorno ai 1,2 milioni di euro, ma anche per la misteriosa metamorfosi delle sue dimensioni: da 347 mq a 433 mq, a fronte di un’incidenza di spesa per i lavori di ristrutturazione che ammonta a circa 300 mila euro, sostenuti dai venditori. “Meloni ha potuto godere di questi benefici prima ancora di diventare formalmente proprietaria dell’immobile, traslocando già nel giugno 2024, durante l’attesa del rogito che risale a dicembre dello stesso anno”, ha precisato Santillo, sollevando domande sulla normalità di tali operazioni immobiliari.

Un altro punto controverso riguarda l’accatastamento della villa: inizialmente registrata come A/7 (villino), la residenza, dopo significativi lavori di ammodernamento e l’aggiunta di una piscina, è rimasta nella stessa categoria catastale, nonostante il suo carattere di lusso. “La scelta di mantenere l’accatastamento come A/7, che comporta oneri fiscali inferiori rispetto a quelli di una villa A/8, solleva seri dubbi”, ha commentato Santillo, sottolineando come le anomale procedure di ristrutturazione potrebbero nascondere agevolazioni fiscali di cui Meloni avrebbe potuto beneficiare.

Il M5S ha promesso di andare fino in fondo alla questione. “Chiederemo al Governo ulteriori chiarimenti per comprendere pienamente la situazione e verificare la regolarità dell’accatastamento”, ha concluso Santillo, evidenziando che i cittadini sono stati spesso esclusi da vantaggi simili.

Questo nuovo sviluppo riaccende il dibattito sull’equità delle politiche fiscali e sui privilegi di alcune figure politiche, con i pentastellati che promettono di mantenere alta l’attenzione su questa delicata vicenda, che potrebbe avere ripercussioni anche sull’immagine pubblica della premier Meloni. La questione è destinata a solleticare l’interesse dell’opinione pubblica e potrebbe influenzare il dibattito politico nei prossimi mesi.