Ex collaboratore di giustizia arrestato dai Carabinieri | Un nuovo capitolo di violenza e rapine nella mafia catanese?

Catania: Arrestati cinque indagati per rapina aggravata e detenzione illegale di armi

In un’importante operazione condotta dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria e del Nucleo Investigativo di Catania, cinque persone sono state arrestate per rapina aggravata e detenzione illegale di armi. Gli indagati, tutti residenti nel capoluogo etneo, sono ritenuti gravemente indiziati dei reati contestati.

L’operazione è stata disposta dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e ha visto il coinvolgimento anche di reparti specializzati come lo Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia” e il Nucleo Cinofili. La custodia cautelare in carcere è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, rimarcando l’importanza delle indagini che hanno portato a questa azione.

Il gruppo criminale, di cui è stato identificato come promotore un ex collaboratore di giustizia di nome M.A., ha dimostrato un radicamento significativo nel territorio. M.A., già noto per il suo coinvolgimento con la famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, era diventato testimone oculare in vari processi relativi a Cosa Nostra.

Tuttavia, il programma di protezione a cui era sottoposto è stato revocato nel 2023, a causa di nuove condotte illecite. Le indagini attuali hanno rivelato che M.A., insieme ad un gruppo principalmente composto da familiari, avrebbe ripreso le attività criminose, specializzandosi in violente rapine ai danni di autotrasportatori.

Ciò che emerge dalle indagini è allarmante: tra i mesi di maggio e giugno 2025, il gruppo ha rapinato almeno due autotrasportatori, utilizzando violenza e intimidazioni. Il primo episodio è avvenuto l’8 maggio, quando una delle vittime, attratta con la falsa promessa di un affare da 10.000 euro, è stata aggredita e derubata da quattro uomini, uno dei quali lo ha colpito con il calcio di una pistola.

La seconda rapina, avvenuta il 20 giugno, ha visto M.A. e un complice attirare un altro autotrasportatore con la promessa di pagamenti per materiali precedentemente consegnati. Dopo aver ricevuto il pagamento di 15.800 euro, la vittima è stata inseguita e minacciata da M.A., il quale, brandendo un’arma, ha sottratto anche ulteriori 500 euro.

L’operazione ha evidenziato non solo la rapidità con cui il gruppo si è riorganizzato, ma anche la gravità delle minacce e delle violenze perpetrate, portando così ad un intervento deciso delle forze dell’ordine. La comunità catanese ora si attende che la giustizia faccia il suo corso, mantenendo viva l’attenzione su un fenomeno che continua a destare preoccupazione.