USA forniscono armi a Israele nonostante l’ultimatum | È davvero giusto ignorare la crisi umanitaria a Gaza?

USA Mantengono il Supporto Militare a Israele Nonostante l’Ultimatum per Gaza Scaduto

Roma – Il 13 novembre 2024, il governo degli Stati Uniti ha confermato che non intende ridurre le forniture militari a Israele, nonostante sia scaduto l’ultimatum del presidente Joe Biden. Questo ultimatum, risalente al 13 ottobre, richiedeva che più aiuti umanitari fossero garantiti a Gaza entro 30 giorni, pena la possibile revoca del supporto militare statunitense.

La missiva di Biden è trapelata nei giorni scorsi, rivelando le crescenti preoccupazioni di Washington circa le condizioni della popolazione palestinese. "L’operazione di terra condotta dalle forze israeliane ha già causato centinaia di morti e ha costretto alla fuga centinaia di migliaia di palestinesi," ha dichiarato un portavoce del governo. Con le poche organizzazioni umanitarie ancora operative, la situazione a Gaza è descritta come disperata, con oltre 1,7 milioni di persone senza cibo, secondo l’Agenzia per i rifugiati palestinesi (UNRWA).

L’UNRWA lancia un allerta sull’emergenza umanitaria: “Oltre 1,7 milioni di persone sono rimaste senza razioni alimentari, poiché l’accesso al nord assediato è stato negato per oltre un mese.” Il rischio di carestia a Gaza è ora un fatto concreto, e le organizzazioni internazionali stanno lanciando appelli sempre più accorati per l’accesso agli aiuti umanitari.

In una conferenza stampa, Vedant Patel, portavoce del dipartimento di Stato americano, ha affermato che, sebbene ci siano stati alcuni miglioramenti nel flusso di aiuti, non si può ancora considerare che Israele stia violando la legge statunitense. Questo commento ha sollevato critiche, poiché molti osservatori ritengono che la continua fornitura di armi in un contesto di violenze e soprusi possa contraddire gli stessi principi di giustizia e diritti umani che gli Stati Uniti affermano di sostenere.

Nel frattempo, il Papa rinnova l’appello alla pace, esprimendo preoccupazione per le vittime innocenti dei conflitti in corso. “Preghiamo per la pace, abbiamo tanto bisogno di pace!” ha esclamato il Santo Padre durante l’udienza generale, ricordando anche le sofferenze della "martoriata Ucraina" e dei "palestinesi mitragliati". Questo appello trova eco in una comunità internazionale sempre più divisa su come affrontare la crisi umanitaria a Gaza.

In un contesto di tensione crescente e di richieste urgenti di intervento umanitario, la posizione degli Stati Uniti rappresenta un tema di dibattito intenso nel panorama politico globale, suscitando interrogativi sulle responsabilità in un conflitto che continua a mietere vittime innocenti.