Sicilia Investirà 77 Milioni di Euro nella Tutela del Suolo: 29 Progetti per Contrastare il Dissesto Idrogeologico
La Regione Siciliana ha annunciato un’importante iniziativa per la salvaguardia del territorio, con lo stanziamento di 77 milioni di euro destinati a 29 progetti mirati al contrasto del dissesto idrogeologico e all’erosione costiera. Questi fondi, provenienti dalla sezione speciale del Piano di sviluppo e coesione (Psc) 2014-2020, rappresentano un passo decisivo nella lotta contro i fenomeni naturali che minacciano la sicurezza e la qualità della vita in Sicilia.
L’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente, Giusi Savarino, ha sottolineato l’importanza di questo intervento, evidenziando come la giunta regionale, durante l’ultima seduta, abbia affidato la responsabilità della spesa all’assessorato, qualificandolo come centro di responsabilità per i progetti alla misura 5.1.1 del 2019.
«Con la fondamentale collaborazione del dipartimento della Programmazione e del suo dirigente generale Vincenzo Falgares, abbiamo sanato un vulnus e siamo riusciti a recuperare delle somme che altrimenti sarebbero andate perse», ha dichiarato Savarino. Questa iniziativa, secondo l’assessore, non è solo un consolidamento delle risorse disponibili, ma anche un chiaro segnale dell’attenzione del governo regionale, guidato dal presidente Renato Schifani, verso la tutela e la difesa del territorio.
La situazione climatica attuale rende questi interventi ancora più urgenti. Savarino ha ulteriormente specificato: «Il mio impegno è ogni giorno quello di individuare e spendere quante più risorse possibile a salvaguardia del suolo. In un momento storico in cui la sicurezza dei nostri territori e l’incolumità dei siciliani sono messe a dura prova per via dei cambiamenti climatici».
La Regione, quindi, si propone di intraprendere azioni concrete e tempestive per affrontare le sfide ambientali, garantendo un futuro più sicuro e sostenibile per i suoi cittadini. Con questi finanziamenti, l’obiettivo è non solo quello di mitigare i danni già presenti, ma anche di prevenire rischi futuri, rafforzando così la resilienza del territorio siciliano.