Larimar Annaloro, per la Procura è un suicidio “anomalo”: davvero si è uccisa?
La morte di Larimar Annaloro, la 15enne trovata impiccata a Piazza Armerina, continua a sollevare interrogativi e dubbi tra familiari e inquirenti. Secondo gli approfondimenti emersi dall’autopsia, ci sarebbero elementi “anomali” nelle modalitĂ del presunto suicidio che dettano la necessitĂ di un’indagine piĂą approfondita. La tragedia si è consumata circa dieci giorni fa e il corpo della giovane è stato rinvenuto nel giardino della sua abitazione dalla madre.
La Procura di Caltanissetta ha avviato un’inchiesta che, fino a questo momento, ipotizza l’istigazione al suicidio. “Non lo avrebbe mai fatto”, è il fermo convincimento della sorella di Larimar, Dioslary, che non riesce a conciliare la notizia con il carattere e la personalità della ragazza. Secondo quanto riferito, Larimar era una studentessa brillante e un’atleta apprezzata, amata dai suoi coetanei. "Era bella, intelligente: non voleva andarsene", aggiunge la sorella, evidenziando la profondità del dolore e dello smarrimento che la famiglia sta vivendo.
Le circostanze della morte sono particolarmente sospette. La giovane sarebbe stata trovata con le mani libere e l’osso cervicale intatto, un fatto che solleva domande sulle modalitĂ dell’atto. Nonostante l’albero fosse in mezzo al giardino, le sue scarpe erano pulite e la porta di casa era aperta. Quando la madre ha scoperto Larimar, la ragazza era in ginocchio, legata con delle corde attorno ai piedi e all’addome, mentre la corda che pendeva dall’albero era legata con un doppio nodo sia al collo che al tronco. “Ci sono troppe cose che non tornano”, osserva Dioslary, esprimendo il suo incredulitĂ alle dinamiche della tragedia.
A complicare ulteriormente il quadro, si segnala che alcuni amici della ragazza hanno riferito di un video e di immagini intime di Larimar che sarebbero state diffuse tra i coetanei nei giorni precedenti al suo decesso. Questo potrebbe aver rappresentato un fattore di stress insostenibile per la giovane, a caccia di conferme da parte degli investigatori, che stanno cercando ulteriori prove riguardanti tali immagini. Un’ulteriore indicazione di tensione sociale emerge da un’aggressione riferita da alcuni testimoni, riguardante un giovane accusato di essere il responsabile della diffusione delle immagini.
Non solo il materiale audiovisivo, ma anche un litigio avvenuto a scuola lo stesso giorno della morte aveva scosso la giovane. La lite, che avrebbe coinvolto una compagna che l’accusava di aver cercato un approccio con il suo ex fidanzato, si era intensificata a tal punto da attirare l’attenzione degli altri compagni. La situazione ha generato una vera e propria gogna pubblica per Larimar, già fragilmente legata agli eventi in corso.
L’inchiesta, che si sviluppa attorno a queste inquietanti circostanze, non esclude la possibilità di ulteriori sviluppi e mira a chiarire i motivi che hanno portato la giovane a compiere un gesto così estremo quanto drammatico. Per ora, rimane un vuoto incolmabile e tanti interrogativi, in attesa di una verità che possa finalmente restituire dignità alla memoria di Larimar Annaloro.