I rettori dei santuari d’Italia a convegno: il vescovo Sorrentino sottolinea l’importanza delle tradizioni popolari nella fede
Dal 18 al 22 novembre 2024, la bellezza della Sicilia orientale ha fatto da cornice al 58° Convegno Nazionale dei rettori e operatori pastorali dei Santuari italiani. Il tema centrale dell’incontro ha avuto come fulcro “Il carisma dei Santuari di fronte alle sfide di oggi nell’evangelizzazione”, un argomento di grande attualità e rilevanza per la Chiesa italiana.
Numerosi relatori hanno offerto stimoli preziosi, facendo di questo convegno una vera e propria fucina di idee innovative. Gli interventi sono stati particolarmente arricchiti dai contributi di accademici delle facoltà teologiche del Sud Italia, che hanno discusso dell’integrazione della celebrazione del Giubileo nelle attuali missioni di evangelizzazione. L’evento si è trasformato in un’importante occasione di riflessione sul ruolo cruciale dei santuari nella diffusione del messaggio cristiano, in un periodo storico contrassegnato da sfide come la secolarizzazione e profondi cambiamenti sociali e culturali.
Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, ha aperto i lavori del convegno richiamando alla responsabilità di «custodire la fede e testimoniarla nelle sfide del nostro tempo». Nell’Anno di Grazia del Giubileo, ha sottolineato l’importanza di riscoprire il valore dell’etica personale e comunitaria, invitando i presenti a rispondere con amore ai bisogni di spiritualità delle persone.
Tra i partecipanti di spicco, si è distinto il vescovo mons. Domenico Sorrentino della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, il quale ha messo in luce l’importanza della figura di Maria: «Con lei, il Verbo si è fatto carne, e quanto più apriamo il cuore, tanto più il Figlio di Dio entra nella nostra vita.» Sorrentino ha commentato la presenza di Maria nella liturgia cristiana, evidenziando come ella rappresenti un segno di speranza e amore per il popolo di Dio.
Particolare attenzione è stata data anche al valore delle tradizioni popolari, che, secondo mons. Sorrentino, «sono delle ricchezze, dei presidi della fede del nostro popolo.» In un tempo in cui la fede è messa a dura prova, ha continuato, le tradizioni non devono essere viste solo come eventi emotivi, ma come portatrici di profondità spirituali, storiche e culturali.
Il convegno ha visto un’ampia partecipazione di rappresentanti delle diocesi di Catania, Caltagirone e Acireale, rendendo palese l’unione e la sinergia tra le diverse realtà ecclesiali. Questo evento ha rappresentato un’opportunità unica per rinnovare l’impegno nella diffusione della fede, proponendo un messaggio di pace, speranza e misericordia in un mondo in costante cambiamento.
Per chi desidera approfondire il tema, è possibile fare riferimento alle molteplici relazioni e discussioni emerse durante il convegno, un incontro che ha lasciato in chi vi ha partecipato un forte segno di riflessione e rinnovamento spirituale.