ROMA – Una manifestazione intensa e provocatoria ha caratterizzato oggi il corteo ‘Disarmiamo il patriarcato’, organizzato dal movimento Nonunadimeno, che ha visto le attiviste radunate davanti al Ministero dell’Istruzione e del merito.
In un gesto emblematico di protesta, una foto del ministro Giuseppe Valditara è stata bruciata, sottolineando il disappunto delle partecipanti nei confronti delle sue recenti dichiarazioni. “**Valditara pezzo di m*a” era il coro che risuonava forte e chiaro dalle scalinate del ministero, mentre le attiviste esprimevano il loro sdegno per le parole attribuite al ministro durante la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin.
Il controverso pronostico del ministro, secondo cui il fenomeno del femminicidio sarebbe principalmente associato a persone di origine straniera, ha scatenato un acceso dibattito e un’ondata di indignazione tra le attiviste. La responsabilità di tali affermazioni ha sollevato interrogativi sul linguaggio utilizzato da chi ricopre ruoli istituzionali e sulla sua capacità di affrontare in modo serio e rispettoso un tema così delicato.
Il corteo ‘Disarmiamo il patriarcato’ ha riunito un ampio numero di partecipanti, evidenziando la crescente mobilitazione contro la violenza di genere. Le attiviste hanno richiesto maggiore attenzione e azioni concrete da parte delle istituzioni per combattere il fenomeno, che continua a colpire molte donne in Italia e nel mondo.
Questa manifestazione rappresenta solo l’ultimo di una serie di eventi che mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sostenere le vittime di violenze. La protesta di oggi è un chiaro invito a riflettere sul linguaggio e sulle politiche adottate dai rappresentanti istituzionali, affinché sia tolta ogni ambiguità su un tema così tragico e urgente.
Concludendo, i fatti di oggi rimarcano un messaggio potente: la lotta contro la violenza di genere è ben lungi dall’essere conclusa e richiede unità e determinazione da parte di tutte le forze sociali.