Cop29, approvato l’accordo storico: 300 miliardi all’anno ai paesi vulnerabili
Baku – Durante una notte di intensi negoziati, quasi 200 nazioni hanno raggiunto un accordo fondamentale per affrontare la crisi climatica al vertice Cop29, tenutosi in Azerbaigian. Per il prossimo decennio, i Paesi più sviluppati si sono impegnati a garantire 300 miliardi di dollari all’anno per supportare le nazioni in via di sviluppo nella lotta contro gli impatti devastanti dei cambiamenti climatici. Questo aumento considerevole, rispetto ai 100 miliardi precedentemente stabiliti nel 2009, rappresenta un passo significativo verso la giustizia climatica.
L’accordo mira ad aiutare i paesi più poveri a liberarsi dalla dipendenza da carbone, petrolio e gas, fonti principali di inquinamento e riscaldamento globale. Questo approccio include risorse per affrontare i danni causati da eventi climatici estremi e per adattarsi alle condizioni ambientali future. Tuttavia, nonostante la cifra raggiunta, i Paesi in via di sviluppo avevano inizialmente richiesto ben 1.300 miliardi di dollari, evidenziando l’urgente necessità di ulteriori fondi.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha commentato l’accordo con cautela, descrivendolo come una "fondamenta" su cui costruire future azioni. “Avevo sperato in un risultato più ambizioso”, ha dichiarato Guterres, sollecitando i governi a utilizzare questo accordo come punto di partenza per affrontare la crisi climatica con maggiore impegno e visione.
Dal canto suo, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica italiano, Gilberto Pichetto Fratin, ha evidenziato il contributo dell’Italia nella negoziazione, sottolineando l’importanza di un sistema di finanziamento climatico che rappresenti i nuovi equilibri globali. “Abbiamo portato lo spirito del Piano Mattei nel dibattito della COP29,” ha affermato, facendo riferimento alla necessità di ampliare la base dei contribuenti e di incentivare il coinvolgimento di grandi investitori in progetti di decarbonizzazione.
In conclusione, l’accordo della Cop29 rappresenta un passo avanti nella lotta contro i cambiamenti climatici, ma rimane fondamentale continuare a cercare soluzioni e fondi per garantire un futuro sostenibile per le nazioni più vulnerabili. La vera prova sarà la capacità dei governi di trasformare queste promesse in azioni tangibili, con l’obiettivo di costruire un mondo più equo e resiliente.