Ricordiamole insieme: il racconto di 7 vittime di femminicidio a Catania (nomi, cognomi e triste storia) | Giornata contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è doveroso ricordare le vittime di femminicidio che hanno segnato la storia recente di Catania e dei suoi dintorni. Queste storie, dolorosamente simili, raccontano di donne private della loro vita da uomini che dicevano di amarle. Questo articolo vuole dare voce a chi non c’è più e sensibilizzare contro una piaga sociale che non conosce confini.

Giordana Di Stefano: il prezzo della libertà

Giordana Di Stefano, 20 anni, è stata brutalmente uccisa nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2015. L’incontro con l’ex compagno Luca Priolo, per discutere dell’affidamento della figlia, si è trasformato in un incubo: 48 coltellate hanno spezzato la sua giovane vita. La relazione con Priolo si era già conclusa da tempo, ma le minacce e gli atti persecutori dell’uomo continuavano. Giordana aveva avuto il coraggio di denunciare per stalking, ma ciò non è bastato a salvarla. Priolo è stato condannato a 30 anni di carcere, ma la vita di Giordana è stata irrimediabilmente spezzata.

Veronica Valenti: uccisa per un “no”

Il 26 ottobre 2014, Veronica Valenti, 30 anni, è stata assassinata dall’ex fidanzato Gora Mbengue. Dopo una relazione complicata, Veronica aveva deciso di lasciarlo, ma lui non riusciva ad accettarlo. Durante un incontro chiarificatore, l’uomo l’ha colpita con numerose coltellate. Nonostante il padre avesse messo in guardia Veronica sulla pericolosità del giovane, la tragedia non è stata evitata. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia e tra gli amici.

Vanessa Zappalà: un amore malato che ha tolto la vita

Vanessa Zappalà, 26 anni, è stata colpita a morte sul lungomare di Aci Trezza, la notte tra il 22 e il 23 agosto 2021, dall’ex compagno Antonio Sciuto. Nonostante le denunce e le misure restrittive, Sciuto ha agito indisturbato, togliendole la vita con un’arma da fuoco. La sua fuga si è conclusa con il suicidio, ma ciò non cancella il dolore e la rabbia per una tragedia che forse poteva essere evitata.

Laura Russo: la tragedia di una famiglia distrutta

Laura Russo, 11 anni, è stata uccisa dal padre Roberto Russo il 22 agosto 2014. Durante una crisi dovuta a problemi personali e familiari, l’uomo ha aggredito i figli, togliendo la vita alla piccola Laura. Questo episodio di violenza domestica ha sconvolto la comunità di San Giovanni La Punta, sollevando interrogativi su come prevenire simili tragedie all’interno delle mura di casa.

Valentina Salamone: una verità svelata troppo tardi

Valentina Salamone, 19 anni, è stata trovata impiccata in una villa ad Adrano il 24 luglio 2010. Inizialmente archiviato come suicidio, il caso è stato riaperto grazie alla perseveranza della famiglia. Le indagini hanno portato all’accusa del suo amante Nicola Mancuso, che avrebbe inscenato il suicidio per coprire l’omicidio. La ricerca della verità è durata anni, ma la famiglia di Valentina non si è mai arresa.

Agata Scuto: una scomparsa senza giustizia

Agata Scuto, 22 anni, è scomparsa nel giugno 2012 da Acireale. Affetta da disabilità, viveva con la madre e il compagno di quest’ultima, Rosario Palermo, che è stato successivamente indagato per omicidio. Nonostante la mancanza di un corpo, le indagini hanno portato all’arresto dell’uomo. La storia di Agata rimane una ferita aperta, in attesa di giustizia definitiva.

Ylenia Bonavera: un passato di violenza mai superato

Ylenia Bonavera, 24 anni, è morta il 10 dicembre 2020, accoltellata dall’ex compagna Daniela Nicotra a seguito di un litigio. In passato, Ylenia era sopravvissuta a un tentativo di omicidio da parte dell’ex fidanzato Alessio Mantineo. La sua storia testimonia come la violenza si ripeta quando non viene affrontata con strumenti adeguati. Daniela Nicotra è stata condannata a 18 anni di carcere.

Un monito per il futuro

Ricordare queste donne è un atto di giustizia e un monito per tutti noi. Il femminicidio non è solo un crimine individuale, ma una tragedia sociale che richiede azioni concrete e collettive. Ogni vita spezzata è una sconfitta per tutti noi: serve più prevenzione, più educazione, e un sistema di protezione che non fallisca mai più.