Il mondo della pallacanestro siciliana in lutto per la scomparsa di Giovanni Raimondo
RAGUSA – La pallacanestro siciliana piange la perdita di un suo protagonista indiscusso. Giovanni Raimondo, figura storica e respectata nel settore arbitrale, è venuto a mancare all’età di 78 anni. La notizia ha colpito profondamente non solo gli arbitri, ma l’intero movimento cestistico della regione, che vede in questo lutto la scomparsa di una delle sue colonne portanti.
Nato nel 1946, Giovanni ha dedicato la sua vita alla pallacanestro, costruendosi una carriera di altissimo livello. Arbitro nazionale fino al 1994, ha continuato a essere una presenza attiva nel mondo del basket, arbitrando fino alla soglia dei 50 anni, anche in Serie D. È stato molto di più di un semplice arbitro: ha ricoperto ruoli di istruttore regionale e osservatore, contribuendo alla crescita di molti giovani arbitri e alla qualità del settore.
Nel 2006 gli è stato conferito il titolo di arbitro benemerito, un riconoscimento che sottolinea la sua carriera eccezionale e il suo impegno per il basket di livello regionale. Giovanni è stato onorato con il Premio Donia nel 2010 e ha ricevuto un importante riconoscimento dal presidente della FIP, Giovanni Petrucci, durante un evento di Serie A1 femminile a Ragusa nel 2017. Questi premi non solo celebrano il suo legame con il basket, ma dimostrano anche il rispetto e l’ammirazione che ricevette da colleghi e istituzioni.
La FIP Sicilia, attraverso la presidente Cristina Correnti, ha espresso le sue più sentite condoglianze alla famiglia Raimondo. In particolare, le parole di sostegno si sono rivolte al figlio William, arbitro di Serie A2 e formatore di B Interregionale, che ha seguito le orme del padre, portando avanti la sua eredità nel mondo arbitrale.
La scomparsa di Giovanni Raimondo rappresenta non solo una grande perdita per la sua famiglia, ma anche per il basket siciliano, che deve dire addio a un simbolo di competenza, passione, dedizione e umiltà. La sua eredità vivrà attraverso quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare al suo fianco, così come attraverso le generazioni future di arbitri e appassionati di pallacanestro che porteranno avanti i valori che lui ha instillato.