Pakistan: Il partito di Khan sospende la protesta dopo l’uso di gas lacrimogeni
Il Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), il partito fondato nel 1996 dall’ex campione di cricket e primo ministro Imran Khan, ha annunciato la sospensione dei cortei di protesta indetti nei giorni scorsi per chiedere la liberazione di Khan stesso. Questa decisione è stata resa nota attraverso un comunicato pubblicato dal quotidiano The Dawn.
La sospensione della protesta giunge dopo l’intervento delle forze di sicurezza, che hanno disperso i manifestanti con l’uso di gas lacrimogeni a Islamabad, dove i cortei si erano radunati in un clima di tensione crescente. Il ministro dell’Interno, Mohsin Naqvi, ha successivamente comunicato la riapertura delle scuole e il ripristino delle connessioni internet, misure che seguono le violenze avvenute durante la manifestazione.
In un contesto di scontro tra manifestanti e autorità, la televisione di Stato Ptv ha riferito che “l’area è stata liberata dal male e dagli anarchici”. Tuttavia, il Pti ha definito questo intervento una forma di “brutalità” e ha denunciato la repressione dei diritti civili, sottolineando le condizioni critiche in cui si trovano i sostenitori di Khan.
Imran Khan, primo ministro del Pakistan dal 2018 al 2022, è attualmente in carcere a causa di un mandato di cattura emesso per presunti episodi di corruzione. Il suo arresto, avvenuto nel 2023, è stato un punto di svolta nella politica pakistana e ha suscitato una vasta mobilitazione dai suoi sostenitori, i quali continuano a lottare per la sua liberazione.
La sospensione della protesta rappresenta un momento cruciale per il partito e la politica pakistana. Nonostante la repressione, il Pti sembra determinato a continuare a far sentire la propria voce, evidenziando le tensioni sociali e politiche che continuano a pervadere il paese.