Scontri a Torino durante il corteo dello sciopero: tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine
Torino ha vissuto oggi una giornata di forti tensioni a causa del corteo indetto da CGIL e UIL per lo sciopero generale, che ha coinvolto diverse città italiane. Dopo un inizio caratterizzato da un clima pacifico, la manifestazione è ben presto sfociata in disordini e scontri con le forze dell’ordine.
La protesta ha visto la partecipazione di lavoratori, studenti e attivisti che hanno dato voce al loro dissenso contro le politiche economiche e sociali del governo. Il corteo è partito nelle prime ore del mattino e ha percorso le strade principali del centro di Torino, concludendosi inizialmente in piazza Castello senza incidenti.
Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata nei pressi della stazione di Porta Nuova. Le prime avvisaglie di scontro si sono registrate poco prima delle 13, quando un gruppo di manifestanti è riuscito a forzare il cordone di sicurezza per dirigersi verso la prefettura, esprimendo il proprio malcontento, in particolare contro il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il contestato progetto della Tav.
Le forze dell’ordine, schierate in assetto di sicurezza, hanno cercato di contenere la situazione utilizzando scudi e sfollagente. In risposta, i manifestanti hanno reagito con violenza, utilizzando aste delle bandiere come armi improvvisate.
La tensione è aumentata quando una parte dei manifestanti, dopo essere stata respinta a Porta Nuova, si è diretta verso la stazione di Porta Susa. Qui, hanno invaso i binari e bloccato la circolazione dei treni per circa venti minuti, esponendo una bandiera palestinese e scatenando ulteriori scontri con la polizia, intervenuta per ripristinare l’ordine.
Durante gli scontri, è stato messo in atto un gesto simbolico che ha attirato l’attenzione: in corso Vittorio Emanuele II, sono stati bruciati cartelli raffiguranti il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro Matteo Salvini e il ministro della Difesa Guido Crosetto. Questo atto ha ulteriormente evidenziato il clima di forte contestazione presente tra i manifestanti.
La manifestazione si è ufficialmente conclusa intorno alle 14 in piazza Statuto, ma il segno degli episodi di violenza ha pesato sull’evento. Il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha denunciato le derive violente verificatisi a Torino, sottolineando nel contempo la massiccia partecipazione alle manifestazioni in tutta Italia, con un’affluenza stimata di oltre 500.000 persone.
La giornata si chiude con la consapevolezza che, mentre il malcontento sociale continua ad emergere nelle piazze, la gestione della protesta rimanente sotto controllo diventa una questione sempre più complessa.