Meloni e Orbán: la sorprendente alleanza per fermare la migrazione? | Ma quanto costa all’Europa?

Meloni e Orban a Palazzo Chigi: Focus sulla migrazione irregolare e promesse di cooperazione

Roma – Nel pomeriggio di ieri, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto il primo ministro ungherese Viktor Orban a Palazzo Chigi. I due leader hanno discusso una serie di argomenti di rilevanza europea, con un’attenzione particolare alle tematiche legate alla migrazione irregolare, alla sicurezza, e al sostegno per l’Ucraina.

Durante l’incontro, Meloni ha elogiato Orban per la sua presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, sottolineando i progressi ottenuti, come l’adozione della dichiarazione di Budapest sulla competitività e l’apertura dei negoziati di adesione con l’Albania. “È fondamentale continuare a promuovere un forte partenariato bilaterale”, ha affermato Meloni, evidenziando l’importanza dei rapporti commerciali tra Italia e Ungheria, che hanno raggiunto un valore di 14 miliardi di euro nel 2023.

Un punto centrale del colloquio è stato il bisogno di un aggiornamento delle normative europee per facilitare i rimpatri di migranti, con un focus particolare sulla definizione di Paesi di origine considerati sicuri. “La cooperazione con i Paesi di origine e transito è cruciale per affrontare le cause profonde della migrazione e per combattere il traffico di esseri umani”, hanno sottolineato i due premier.

Oltre alla questione migratoria, i leader si sono confrontati sulla situazione internazionale, esprimendo la loro determinazione a sostenere una pace giusta e duratura in Ucraina. “Siamo impegnati nella ricostruzione dell’Ucraina in vista della prossima Ukraine Recovery Conference che si terrà in Italia nel luglio 2025”, ha aggiunto Meloni, ribadendo l’importanza della cooperazione intergovernativa.

Mentre Meloni e Orban si incontravano, all’esterno di Palazzo Chigi si svolgeva una protesta organizzata dal movimento +Europa. “Orbán utilizza il suo ruolo in modo anti-europeo, danneggiando gli interessi dell’Unione”, ha dichiarato Riccardo Magi, leader del movimento. I manifestanti, portando cartelli contro il “modello Ungheria”, hanno messo in evidenza le preoccupazioni sulle politiche autoritarie del governo ungherese e sul potenziale impatto negativo che potrebbero avere sull’Europa.

In risposta alle critiche, Benedetto Della Vedova ha affermato: “Spero che Meloni spieghi a Orban che l’interlocutore di Trump sarà l’Unione Europea e non i singoli Stati”, sottolineando il bisogno di un’Europa unita di fronte a sfide globali come il riscaldamento delle relazioni con gli Stati Uniti.

Mentre Meloni e Orban si impegnano a intensificare la loro cooperazione, la tensione tra una visione europeista e una destra sovranista continua a caratterizzare il dibattito politico sulle politiche migratorie e sulla sicurezza. Il futuro della collaborazione tra Italia e Ungheria, e il loro ruolo all’interno dell’Unione Europea, resta dunque un tema di grande attualità.