Ritrovati 27 capolavori di Quasimodo in Regione Siciliana | Scopri il lato artistico del Nobel che nessuno conosceva!

Una mostra inedita al Museo Riso di Palermo: 27 acquerelli di Salvatore Quasimodo tornano alla luce

Palermo si prepara ad accogliere una mostra straordinaria che porta alla ribalta un aspetto poco conosciuto del grande poeta Salvatore Quasimodo. A oltre trent’anni dalla sua unica esposizione, il Museo regionale d’Arte moderna e contemporanea Riso presenta, a partire da venerdì 6 dicembre, una collezione di 27 gouaches realizzate da Quasimodo nel 1953. Queste opere, custodite per decenni in un caveau di una banca tedesca, offrono un’occasione unica per esplorare l’arte visiva di un autore che ha conquistato il Premio Nobel per la letteratura.

L’esposizione, dal titolo “Oltre Quasimodo. Le 27 gouaches. Sapevo già tutto, e volli peccare”, sarà visitabile fino al 31 dicembre. Gli orari di apertura sono dal martedì al sabato dalle 9:00 alle 18:30 e la domenica dalle 9:00 alle 13:00, con un costo d’ingresso di 7 euro, senza spese aggiuntive per la mostra stessa.

Il percorso artistico di Salvatore Quasimodo, originario di Modica, si è sempre dichiarato affascinato dalle arti visive, ma questa serie di gouaches rappresenta la sua unica incursione in quello che lui stesso considerava un semplice esperimento. Completate quasi per caso, le opere nacquero durante un incontro con l’amico Alberto Lùcia, il quale portò a Quasimodo un pacchetto contenente materiali da pittura destinati ad un drammaturgo. “Un gioco intellettuale che si esaurì presto”, sottolinea il comunicato, ma che culminò in un’improvvisa e sorprendente creatività.

Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale ai Beni Culturali, ha commentato: «Una mostra preziosa che ci permette di scoprire un lato inedito e inaspettato del grande premio Nobel». Questo evento rappresenta non solo un ritorno delle opere in Sicilia, ma un’importante testimonianza della vivacità culturale che caratterizza Palermo oggi.

La storia delle gouaches è affascinante: Quasimodo, inizialmente riluttante, decise di non distruggerle, grazie alla determinazione di Lùcia che, dopo la sua morte nel 1995, mantenne intatto il patrimonio artistico, permettendo di riprodurre le opere a laser per preservarene l’integrità.

Evelina De Castro, direttrice del Museo Riso, ha aggiunto: «Questa preziosa mostra sulle opere di Quasimodo si collega perfettamente alla nostra collezione permanente, che celebra artisti del calibro di Accardi, Consagra e Sanfilippo, riflettendo il fermento culturale del periodo in cui operò anche il poeta».

Con questa mostra, il Museo Riso non solo riporta alla luce un tesoro artistico dimenticato, ma si conferma come un importante punto di riferimento per la cultura siciliana, rendendo onore a uno dei suoi più illustri rappresentanti.