Sanremo 2025: La Rai sceglie rapper controversi | La battaglia contro la violenza di genere rischia di essere vanificata?

Il Codacons su Sanremo 2025: “La Rai e Conti vanificano anni di battaglie contro la violenza di genere”

ROMA – Il Festival di Sanremo 2025, previsto dal 11 al 15 febbraio al Teatro Ariston, sta già suscitando polemiche, con il Codacons che denuncia una grave mancanza da parte della Rai e del conduttore Carlo Conti. L’associazione di consumatori ha espresso la propria indignazione per la scelta di includere rapper e trapper noti per testi violenti e sessisti tra gli artisti in gara, sostenendo che questa decisione “vanifica anni di battaglie contro la violenza di genere”.

“Una decisione gravissima che offende milioni di donne italiane”

In un comunicato stampa, il Codacons ha dichiarato di aver esplicitamente diffidato la Rai dall’invitare artisti con un passato di testi violenti e sessisti. Nonostante questo avvertimento, la Rai ha deciso di proseguire con le sue scelte, un atto che secondo l’associazione offenderebbe profondamente la dignità delle donne italiane. “Una decisione gravissima che vanifica anni e anni di battaglie e attività di sensibilizzazione contro violenza di genere, omofobia, bullismo,” afferma il Codacons.

“Possibili iniziative legali per bloccare la partecipazione dei rapper”

L’associazione non si ferma qui; al fine di tutelare i diritti e la sensibilità di coloro che sono stati colpiti da comportamenti violenti e discriminatori, sta valutando la possibilità di intraprendere azioni legali per impedire la partecipazione dei rapper scelti. “Stiamo valutando le possibili iniziative legali da intraprendere per bloccare la partecipazione dei rapper scelti da Carlo Conti per il prossimo Festival di Sanremo,” ha concluso il comunicato.

Il Codacons e l’affidamento della Rai

In un’altra dichiarazione, il Codacons ha commentato anche la recente notizia riguardante l’illegittimo affidamento del Festival di Sanremo alla Rai, come stabilito da un pronunciamento del TAR della Liguria. Secondo Carlo Rienzi, presidente dell’associazione, si tratta di “una situazione di incomprensibile monopolio che favoriva la rete di Stato a discapito della concorrenza di altri operatori.” La sentenza, che impone l’indizione di una gara per l’affidamento del festival, potrebbe portare a significative modifiche nel futuro del concorso canoro, garantendo così una selezione di offerte piĂą competitive e qualitative.

In conclusione, la scelta dei rapper per il Festival di Sanremo ha giĂ  acceso un dibattito acceso sul ruolo e la responsabilitĂ  dei media nella rappresentazione della violenza e della discrimazione. Le prossime settimane potrebbero riservare ulteriori sviluppi in questa controversa vicenda, con potenziali ripercussioni per il festival stesso e per la sua immagine.