Scontro social tra Burioni e Fratelli d’Italia sulle multe ai no vax: la questione si infiamma
BOLOGNA – Un acceso dibattito si è scatenato sui social media dopo che il decreto Milleproroghe ha previsto l’abrogazione delle multe per chi non si è vaccinato contro il coronavirus. Protagonisti di questa polemica sono il virologo Roberto Burioni e il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. Burioni ha criticato con veemenza la decisione, sottolineando l’importanza dei vaccini e definendo il provvedimento come una “politica peggiore”.
Il virologo, noto per il suo impegno nella divulgazione scientifica, ha utilizzato il suo profilo Facebook per esprimere il suo disappunto. “Ringrazio Fratelli d’Italia, che in un colpo solo difende sia i virus, sia chi non rispetta la legge”, ha attaccato Burioni, aggiungendo una nota sarcastica sul “regalo” che il partito gli ha fatto in occasione del suo compleanno.
La risposta di Fratelli d’Italia non si è fatta attendere, con il senatore bolognese Marco Lisei, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sull’emergenza Covid, che ha definito Burioni un “bulletto”. “Accetto le idee di tutti, ma non tollero la maleducazione, la prepotenza e la supponenza”, ha chiosato Lisei, criticando non solo le affermazioni del virologo ma anche il suo comportamento durante la pandemia.
Il confronto tra le due parti mette in luce un tema delicato e divisivo, quello della gestione delle misure pandemiche e della libertà personale. Burioni ha ribadito la personale convinzione sulla necessità di vaccinarsi, contrapponendo la scienza a quella che percepisce come “un’ignoranza istituzionalizzata” da parte del partito di governo.
La querelle non rappresenta solo un episodio di confronto tra esperti e politici, ma tocca nerve importanti del dibattito pubblico nell’era post-pandemia, dove le decisioni politiche influenzano la salute pubblica. “La scienza e la politica dovrebbero collaborare, non scontrarsi in questo modo”, ha concluso Burioni, dimostrando ancora una volta la sua determinazione nel difendere le scelte basate su evidenze scientifiche.
In un contesto già complicato come quello della salute pubblica, le dichiarazioni di figura di spicco come Burioni e le reazioni da parte dei politici accendono ulteriormente il dibattito sulla responsabilità e sull’etica delle decisioni in materia di salute. Mentre il confronto prosegue, resta da vedere come si evolverà questa controversia e quale impatto avrà sull’opinione pubblica e sulle politiche sanitarie future.