Influencer e content creator a rischio pensione? | La verità che non ti aspetti sulla Creator Economy!

La Creator Economy in Italia: verso una regolamentazione previdenziale

Roma, 11 dicembre 2024 – È un momento storico per il mondo degli influencer e dei content creator, che ora vedono all’orizzonte la possibilità di una pensione. Durante l’evento "C come Economy. Risposte concrete a un mondo virtuale", è stata presentata una bozza di circolare dell’INPS, frutto della collaborazione con l’Associazione Italiana Content & Digital Creators (AICDC) e Assoinfluencer, che mette in luce i criteri generali e gli obblighi contributivi per i lavoratori del settore.

La bozza della circolare rappresenta un’importante novità normativa, in quanto cerca di adattare il quadro legislativo esistente alle esigenze delle nuove professioni digitali, offrendo un’interpretazione chiara e uniforme delle modalità di gestione previdenziale per chi crea contenuti online. Questo documento è ora al vaglio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e potrebbe essere reso pubblico entro la fine di dicembre.

Un passo avanti per la professionalizzazione del settore

"Siamo molto fieri di aver raggiunto questo traguardo", afferma Sara Zanotelli, presidente di AICDC. "La definizione di questa bozza di circolare si inserisce all’interno di una strategia più ampia per la professionalizzazione del comparto." Le discussioni avviate con varie istituzioni mirano a garantire una regolamentazione sistematica della Creator Economy, fondamentale per il suo sviluppo organico nel tempo.

Gabriele Fava, presidente dell’INPS, ha sottolineato come questa circolare sia un "segnale dell’attenzione dell’Istituto ai lavori emergenti della digital economy," sottolineando l’importanza di avvicinare i giovani al sistema previdenziale. Secondo il direttore generale vicario dell’INPS, Antonio Pone, l’applicabilità di diversi regimi previdenziali dipenderà dalle modalità operative e dal tipo di compenso percepito dai content creator.

La Creator Economy non è un hobby

La questione della previdenza per i content creator non è da sottovalutare. "Ormai è evidente, la Creator Economy non è un hobby," sostiene Jacopo Ierussi, presidente di Assoinfluencer. Negli ultimi anni, il settore ha guadagnato visibilità e riconoscimento, con l’adozione di un Codice Ateco specifico e un costante dialogo con l’INPS per definire i profili contributivi.

Recenti dati consolidano l’importanza economica del comparto: secondo un rapporto I-Com 2024 presentato da AICDC, il giro d’affari della Creator Economy in Italia ha raggiunto i 4,06 miliardi di euro nel 2024, con Instagram che guida il mercato con 3,3 miliardi di euro di entrate. Inoltre, i content creator guadagnano mediamente circa 84.028 euro all’anno, creando un impulso significativo all’occupazione, con oltre 51.000 posti di lavoro, considerando le occupazioni indirette.

Un settore in crescita ma con sfide da affrontare

L’Italia si posiziona terza in Europa per numero di content creator, con 37.700 professionisti, superando i 82 influencer ogni 100.000 abitanti. "Il numero dei creator sta crescendo," dichiara Mauri Valente, vicepresidente di AICDC, evidenziando come le aziende stiano sempre più integrando l’influencer marketing nelle loro strategie.

Con la spesa per l’influencer marketing che è aumentata del 33% dal 2020 al 2023, il settore della Creator Economy richiede una conoscenza approfondita e una pianificazione previdenziale adeguata per garantire un futuro prospero ai giovani creatori di contenuti.

In conclusione, mentre l’attenzione si rivolge a leggi e regolamentazioni, il campo della Creator Economy si afferma come un elemento cruciale nell’economia moderna, con il potenziale di influenzare non solo le normative previdenziali, ma anche il panorama economico del Paese.