Mamma investita da un tir a Milano: concessi i domiciliari all’autista, ma il caso resta aperto
Milano – È una tragedia che ha scosso la città: Rocio Espinoza Romero, mamma di due gemellini di un anno e mezzo, è stata investita e uccisa da un camion giovedì 11 novembre, mentre attraversava un incrocio di viale Renato Serra. L’autista del tir, Francesco Monteleone, 24 anni, non ha risposto al Gip durante il suo interrogatorio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. I legali del giovane hanno giustificato questa scelta affermando che si trovava in uno stato di confusione.
Secondo le ricostruzioni, il giovane autista, subito dopo l’incidente, ha proseguito la propria corsa verso una cava ad Arluno, dove è stato successivamente rintracciato e arrestato dalla Polizia locale. Monteleone deve rispondere all’accusa di omicidio stradale, aggravato dalla fuga e dall’omissione di soccorso. Durante il tragitto verso il luogo di lavoro ha effettuato una chiamata e inviato un messaggio WhatsApp a un avvocato, dettagli che sollevano interrogativi sulla sua versione dei fatti secondo cui non si sarebbe accorto di nulla.
Rocio è stata travolta mentre spingeva un passeggino doppio con i suoi figli all’interno. Negli ultimi моментi della sua vita, è riuscita a spingere il passeggino per mettere in salvo i bambini, insieme alla nonna che la accompagnava. Tale gesto eroico ha messo in evidenza la drammaticità dell’evento e la vulnerabilità di chi si trova ad affrontare il traffico urbano.
La Procura, coordinata dalla pm Paola Biondolillo, ha richiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere per il giovane. Tuttavia, il gip Alberto Carboni ha accolto la richiesta degli avvocati di Monteleone, concedendo i domiciliari. Gli avvocati del ragazzo hanno dichiarato: “Umanamente è chiaro che questa è una tragedia di dimensioni immani. Ma ribadiamo che si tratta di un’ipotesi colposa, non volontaria.”
Le parole dei legali rivelano le intenzioni di Monteleone: “Era in stato di confusione” e ha optato per un chiarimento diretto con il pubblico ministero, dove potrà esporre ulteriormente la sua versione dei fatti. La questione resta delicata e complessa, con richieste di giustizia per Rocio Espinoza Romero, mentre l’opinione pubblica segue con attenzione gli sviluppi di un caso che ha messo in evidenza le insidie del traffico e la sicurezza dei pedoni nelle nostre città.