Scontri a Torino: Gli studenti protestano, ma è davvero giusto difendere la violenza?

Cortei pro-palestina a Torino: violenti scontri tra studenti e polizia

TORINO – Tensione e disordini hanno caratterizzato il corteo pro-palestina che si è svolto oggi a Torino, coincidente con lo sciopero generale indetto dall’Unione Sindacale di Base (Usb). Le manifestazioni, che avrebbero dovuto esprimere solidarietà per la causa palestinese, si sono trasformate rapidamente in un violento scontro tra forze dell’ordine e studenti, portando a momenti di grande caos nelle vicinanze del Politecnico e della sede Rai.

Lanci di uova, manganelli e vandalismi: i momenti critici si sono verificati particolarmente di fronte al Politecnico, dove gli agenti della polizia hanno reagito con la forza ai tentativi di aggressione da parte di alcuni manifestanti. Nella sede Rai di via Verdi, invece, un gruppo di manifestanti ha danneggiato uno degli ingressi, un gesto che ha suscitato una forte condanna da parte delle istituzioni.

I vandalismi non si sono limitati solo agli edifici pubblici; negli spazi del Politecnico sono apparse scritte provocatorie, tra cui “Luigi Mangione libero” – un riferimento al giovane arrestato negli Stati Uniti per un violento attacco – e frasi contro le forze dell’ordine, accompagnate da simboli di estrema sinistra.

“Siamo sgomenti di fronte a questo ulteriore episodio di violenza”, ha dichiarato il Rettore del Politecnico, Stefano Geuna. L’Ateneo ha avviato immediatamente le operazioni per rimuovere le scritte, dato l’impegno per mantenere il decoro e il rispetto dei luoghi pubblici.

Le reazioni delle autorità non si sono fatte attendere. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, hanno espresso una ferma condanna per gli incidenti avvenuti. In particolare, La Russa ha sottolineato: “La legittima libertà di manifestare non può essere utilizzata come alibi per seminare caos e devastazione”.

In una posizione opposta, l’Unione Sindacale di Base ha espresso solidarietà agli studenti coinvolti negli scontri, denunciando ciò che percepiscono come una risposta eccessiva da parte della polizia. “La tenuta democratica di questo paese è a rischio”, hanno affermato, collegando le violenze alle restrizioni sul diritto di sciopero.

Il bilancio degli scontri di oggi a Torino segna un punto critico nel controverso dibattito sulla libertà di espressione e le modalità di protesta, lasciando interrogativi sul futuro delle manifestazioni nel contesto sociale attuale.