Un viaggiatore italiano muore misteriosamente dopo un viaggio in Congo | La verità sulla malattia sconosciuta che ha scosso il paese!

Tragedia al rientro dall’Africa: un uomo muore di malaria dopo un viaggio umanitario

PADOVA – La notizia ha scosso la comunità di Trevignano, dove Andrea Poloni, 55 anni, è scomparso pochi giorni dopo il suo rientro dalla Repubblica Democratica del Congo. La sua compagna, Carol Yuanga Ilako, ha rivelato che l’uomo sembrava star bene fino alla fine della sua avventura umanitaria. "Mai stati in zone epidemiche", ha sottolineato Carol, chiarendo la loro situazione sanitaria.

Andrea e Carol erano partiti per il Congo l’8 novembre scorso con l’intento di portare aiuti e avviare un laboratorio tessile per i giovani della comunità di Mbandaka. Secondo la compagna, Andrea non ha mai mostrato sintomi preoccupanti fino a pochi giorni prima della sua morte. Durante una telefonata avvenuta domenica, Andrea aveva rivelato di avere febbre, ma la temperatura non superava i 37,5 gradi, evento che sembrava non destare preoccupazione. "Quando ci siamo salutati stava bene", ha affermato Carol.

Il quadro clinico di Andrea è emerso inquietante: è risultato affetto da una malattia riconducibile alla malaria – una patologia non contagiosa, ma che può essere letale se non curata. Carol ha confermato che entrambe le sue analisi del sangue sono risultate negative, dissipando i timori di un contagio e giustificando le sue affermazioni: “Se fosse stata una malattia contagiosa, sarei stata anch’io colpita, così come le persone con cui siamo stati.”

Durante il loro soggiorno, Carol e Andrea avevano portato con sé un container carico di attrezzature per l’educazione e il sostegno della popolazione locale, tra cui vestiti, biciclette e materiale per coltivare la terra. Questi sforzi mostravano l’impegno della coppia per aiutare chi vive in condizioni di difficoltà. La donna, profondamente affranta, ha espresso il suo desiderio di completare il progetto lasciato incompiuto: “Voglio onorare la memoria di Andrea portando a termine il suo progetto. Aiutare chi ne ha bisogno era ciò che lui desiderava di più.”

Nonostante il dolore, Carol promette di proseguire il lavoro che avevano iniziato insieme. “Ho avuto il privilegio di stargli accanto e voglio continuare a farlo, proprio per lui.”

La vicenda di Andrea Poloni solleva interrogativi sulla salute dei viaggiatori e l’attenzione necessaria nelle zone ad alto rischio, ma soprattutto ci ricorda il prezioso lavoro che molte persone svolgono, a rischio della propria vita, per aiutare gli altri.