Centri per migranti in Albania pronti a partire | Piantedosi sfida le critiche e difende il governo!

Piantedosi promette: "I centri per migranti in Albania sono pronti"

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha confermato che i centri per migranti in Albania sono completamente operativi. "Sono pronti e saranno molto utili per velocizzare le procedure di riconoscimento della protezione a chi ne ha diritto, e per facilitare il rimpatrio di chi non ne ha." Questa dichiarazione giunge in un periodo di crescente attenzione sulle politiche di gestione dell’immigrazione e sui centri di accoglienza europei.

Piantedosi ha approfondito la questione dell’implementazione dei centri, sottolineando che la recente sentenza della Cassazione ha fornito un supporto legale per la ripresa delle operazioni. "Nel 2026 entreranno in vigore nuove regole europee che puntano su procedure e centri di trattenimento come quelli che abbiamo realizzato in Albania." Inoltre, il Ministro ha messo in evidenza l’importanza di questi centri, affermando che permetteranno di affrontare una gestione dell’immigrazione più strutturata e meno dispersiva.

In merito alle risorse economiche, Piantedosi ha chiarito che il budget di 650 milioni in cinque anni rappresenta una previsione, non necessariamente corrispondente alla spesa reale. "È singolare che questa critica venga da chi ha spesso messo in discussione la qualità dei servizi nei centri governativi." L’intento, quindi, è quello di costruire una struttura che possa portare a risultati a lungo termine non solo per chi è accolto, ma anche per la gestione economica del fenomeno migratorio.

Affrontando la questione Salvini, Piantedosi ha espresso un forte legame con l’ex Ministro dell’Interno, sottolineando che non vi è spazio per divisioni politiche all’interno del governo. "Chi cerca di instillare una narrativa divisiva deve rassegnarsi, perché l’esito del processo di Palermo ha suscitato stima per il lavoro svolto." L’assoluzione di Salvini, secondo Piantedosi, non cambierà l’operato del governo, che continuerà a mantenere un approccio determinato nella lotta contro l’immigrazione irregolare.

Le Ong hanno manifestato preoccupazione circa l’assenza di un supporto ai salvataggi in mare, ma Piantedosi ha respinto tali accuse. "È falso sostenere che vengano impediti i salvataggi in mare." Tuttavia, ha affermato che le azioni delle Ong, se non regolate, potrebbero finire per favorire i trafficanti di esseri umani. Ha inoltre affermato che il governo è aperto a chi desidera entrare in Italia attraverso canali ufficiali.

Infine, Piantedosi ha escluso la possibilità di candidarsi come governatore della Campania, affermando di voler restare concentrato sul suo ruolo al Viminale. "Non me lo ha chiesto realmente nessuno e non vedo perché potrebbe farlo Giorgia Meloni." La sua ambizione rimane quella di lavorare per la sua terra, la Campania, in un contesto differente rispetto a una candidatura politica.

Concludendo, l’approccio del governo italiano in materia di immigrazione sembra orientato verso una maggiore strutturalità e legalità internazionale, pur affrontando le critiche e le sfide provenienti da varie direzioni politiche e sociali. Piantedosi si mostra determinato e pronto a portare avanti la propria agenda, in un contesto complesso e in continua evoluzione.