Tragedia al Pronto Soccorso di Palermo: Morta Donna dopo 8 Giorni su una Barella
PALERMO – L’ospedale Ingrassia di Palermo si trova al centro di una grave inchiesta dopo la morte di Maria Ruggia, una paziente di 76 anni che ha trascorso otto giorni su una barella al pronto soccorso. La situazione ha sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione per la gestione dei servizi sanitari nella regione.
Maria Ruggia, una paziente estremamente fragile, era stata ricoverata il 10 dicembre e solo il 19 è stata trasferita in Medicina Generale, ma a quel punto le sue condizioni di salute erano già fortemente compromesse. La donna è deceduta il 20 dicembre. La figlia, Romina Gelardi, ha deciso di denunciare questa inaccettabile situazione, evidenziando un possibile caso di negligenza medica.
A seguito della denuncia, la polizia ha sequestrato la documentazione clinica e disposto un’autopsia per far luce sulle cause profonde della morte. L’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, ha annunciato un’ispezione urgente nell’ospedale per comprendere le circostanze che hanno permesso a questo tragico evento di verificarsi. "È evidente che fatti ed episodi come questi non solo ci addolorano, ma ci allarmano", ha dichiarato Volo, sottolineando la necessità di trovare soluzioni per il sovraffollamento dei pronto soccorsi, specialmente in un periodo critico come quello delle festività.
Secondo la testimonianza della figlia, la permanenza della madre nel pronto soccorso è stata contrassegnata da gravi mancanze assistenziali. In particolare, Romina Gelardi ha lamentato l’assenza di "adeguata terapia antibiotica preventiva" per una paziente con patologie pregresse rilevanti come cardiopatia ischemica e carcinoma mammario. "Hanno lasciato mia madre su una barella e non hanno considerato le sue condizioni cliniche critiche", ha affermato Gelardi.
Il caso di Maria Ruggia getta una luce inquietante sulla gestione della sanità pubblica in Sicilia, sollevando interrogativi su come sia possibile che una paziente fragile sia stata ignorata per così lungo tempo. La direzione aziendale dell’Asp di Palermo ha avviato un’indagine interna per valutare eventuali responsabilità.
Le famiglie degli altri pazienti lamentano simili esperienze, portando a un’ondata di protesta per migliorare le condizioni di assistenza. La morte di Maria Ruggia non può essere ignorata, e si spera che questa tragedia porti a un rapido ripensamento e riforma del sistema sanitario, affinché simili episodi non si ripetano in futuro.