Un italiano su tre ignora l’intelligenza artificiale | E tu quanto ne sai davvero?

Intelligenza artificiale: Un italiano su tre non ne sa nulla e due su tre non si fidano di quella generativa

ROMA – La percezione degli italiani riguardo all’intelligenza artificiale (IA) non è certamente uniforme. Un recente report della Deloitte, intitolato “Trust in the era of generative AI”, rivela che un italiano su tre (32%) non conosce alcuno strumento di intelligenza artificiale, evidenziando un divario significativo nella familiarità con questa tecnologia. Questo dato è particolarmente preoccupante se si considera che la media europea si attesta sul 29%.

Mentre la metà degli italiani ha già avuto esperienze dirette con strumenti di IA generativa, le opinioni variano notevolmente. Tra coloro che hanno già utilizzato tali strumenti, il 72% crede che l’intelligenza artificiale possa migliorare prodotti e servizi aziendali. Solo il 62% dei non-utilizzatori condivide la medesima convinzione. Questa differenza indica come la conoscenza diretta della tecnologia aumenti la fiducia e la percezione del suo potenziale positivo.

Tuttavia, la preoccupazione per l’uso illecito dei dati personali e la diffusione di fake news continua a rappresentare un timore per molti. Due terzi degli italiani esprimono preoccupazioni riguardo alla manipolazione delle informazioni, un aspetto che contribuisce a una forte diffidenza nei confronti dell’IA generativa.

Parlando di generazioni, vi è un netto divario tra giovani e meno giovani. Solo il 4% dei cittadini under 25 non conosce strumenti di IA, contrastando con il 32% della media generale. Questo fa emergere un panorama di conoscenza e competenza tecnologica inevitabilmente influenzato dall’età.

Secondo Lorenzo Cerulli, responsabile per l’intelligenza artificiale generativa della Deloitte, il lungo periodo porterà a trasformazioni significative nel modo in cui operano le aziende e nella vita quotidiana dei cittadini. Tuttavia, è fondamentale che le aziende comprendano come massimizzare il valore di questa tecnologia, gestendo i rischi associati.

Nonostante le rinnovate speranze, il gap di fiducia rimane. Gli utilizzatori di IA generativa esprimono maggiore ottimismo; ad esempio, il 65% ritiene che i risultati prodotti siano affidabili, contro il 46% tra i non-utilizzatori. È pertanto chiaro che l’esperienza diretta con queste tecnologie è cruciale per superare le paure e diffidenze.

Le preoccupazioni principali legate alla IA generativa, come l’uso e la diffusione dei “deepfake”, la disinformazione e la manipolazione dei dati, sono avvertite con maggiore intensità dai non-utilizzatori. Questi risultati evidenziano la necessità di un’informazione più incisiva e di azioni concrete per garantire l’uso etico e responsabile delle tecnologie emergenti.

In conclusione, nonostante l’ottimismo tra chi ha già utilizzato le applicazioni di intelligenza artificiale generativa, permane un ampio margine di lavoro per costruire fiducia e comprensione. Per un’adozione diffusa e responsabile di queste tecnologie, è cruciale affrontare e mitigare le preoccupazioni esistenti, soprattutto riguardo alla protezione dei dati personali e alla trasparenza dei processi decisionali.