Incontro tra Meloni e la madre di Cecilia Sala: “Va male, ma l’incontro mi ha aiutato”
Roma, 2 gennaio 2025 – Una giornata carica di emozioni e preoccupazioni quella di ieri, segnata dall’incontro tra la premier Giorgia Meloni e Elisabetta Vernoni, madre della giovane giornalista italiana Cecilia Sala, attualmente detenuta in Iran in condizioni preoccupanti. Il faccia a faccia si è tenuto al termine di un vertice di governo dedicato al caso, che è diventato un affare di rilevanza diplomatica, a seguito delle recenti notizie sul trattamento riservato a Cecilia nel carcere di Evin.
“Va male, è ovvio, però questo incontro mi ha aiutato.” Con queste parole, Elisabetta Vernoni ha lasciato Palazzo Chigi, esprimendo un sentimento di sollievo dopo la conversazione con la premier. La madre ha sottolineato l’importanza di poter confrontarsi direttamente: “Avevo bisogno di guardarsi negli occhi, anche tra mamme, su cose di questo genere.”
Le parole di Vernoni riflettono una combinazione di ansia e speranza. “La fiducia è tanta… sicuramente stanno lavorando,” ha affermato, evidenziando il supporto dimostrato dall’esecutivo per la liberazione della figlia. Il suo tono, pur segnato dalla preoccupazione, trasmette un messaggio di resilienza: “Io sono un po’ come Cecilia, sono un po’ un soldato.”
“DA MELONI UN SALTO QUALITÀ NELLE RASSICURAZIONI”
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Vernoni ha elogiato il cambio di approccio della premier Meloni, dichiarando: “La premier ha fatto un salto di qualità dalle rassicurazioni comprensibili che ricevo sempre. È stata più precisa e puntuale.” Una soddisfazione che, tuttavia, non nasconde il peso dell’incertezza: “Ieri è stato un momento di cambio d’umore forte, però assolutamente sì.”
Interrogata sulla possibilità di contatti con Cecilia, Vernoni ha raccontato la difficoltà di ricevere notizie. “Non so quando la risentirò. Le chiamate arrivano quando vogliono loro,” ha spiegato, rivelando come le comunicazioni siano rare e spesso inaspettate.
“CECILIA IN CELLA DI PUNIZIONE, PERCHÈ NON ESISTONO CELLE SINGOLE”
Le preoccupazioni di Vernoni non si limitano solo all’incertezza sulle notizie, ma si estendono anche alle condizioni di vita della figlia in prigione. “La prima cosa sono condizioni più dignitose di vita carceraria,” ha ribadito. “Si è parlato di cella singola, ma non esistono le celle singole, esistono le celle di punizione, e lei è una di queste evidentemente.” Una realtà inquietante, che ha portato la madre a riflettere sul benessere della figlia, tanto più in un contesto così delicato.
Vernoni ha aggiunto che sono urgenti “decisioni di forza del nostro Paese per ragionare sul rientro in Italia.” Pur mantenendo un atteggiamento di attesa e rispetto per le procedure, avverte: “Le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che è un’eccellenza italiana.”
IL VERTICE DI GOVERNO
Il colloquio tra Meloni e Vernoni è avvenuto dopo un tavolo di discussione tra i membri dell’esecutivo, culminato in un comunicato ufficiale che assicura l’impegno del governo verso la liberazione di Cecilia Sala e un trattamento rispettoso della sua dignità umana. Un’iniziativa che, chiaramente, ha l’obiettivo di porre fine a un calvario che sta facendo preoccupare non solo la famiglia ma l’intero Paese.
Dopo l’incontro, il governo ha ribadito l’importanza del rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali per garantire la dignità di tutti i detenuti, promettendo un’azione diplomatica costante per risolvere la situazione di Cecilia e di altri cittadini italiani in difficoltà all’estero.