Fuoco incrociato su Tony Effe: la critica di Kekko dei Modà scuote l’ambiente musicale
ROMA – Le polemiche riguardanti Tony Effe, rapper in forte ascesa, continuano a tener banco anche dopo le festività natalizie. A rincarare la dose è Francesco Silvestre, conosciuto come Kekko, frontman della band dei Modà, che in un’intervista rilasciata a Repubblica esprime la sua profonda indignazione riguardo al modo in cui il rapper parla delle donne. “Parla delle donne come se fossero cacche di cane sul marciapiede”, dichiara senza mezzi termini.
La partecipazione di Tony Effe alla 75esima edizione del Festival di Sanremo, dove i Modà presenteranno il brano ‘Non ti dimentico’, si trova così sotto una luce critica. Kekko, reduce da un periodo di forte depressione, sente l’urgenza di affrontare temi delicati e cruciali, sottolineando l’importanza di un linguaggio rispettoso. “Non avrei invitato chiunque parle delle donne in modo sconsiderato”, afferma, evidenziando la responsabilità che comporta il ruolo di cantautore.
“È fondamentale cantare il rapporto tra due persone, siano esse etero o omosessuali” spiega Kekko, che aggiunge: “Oggi nelle canzoni sento volgarità, cattiveria, la donna è trattata come un oggetto. Devi farla sentire importante, perché lo è”. Un messaggio forte, soprattutto considerando le giovani generazioni: sua figlia Gioia, di 13 anni, è spesso al centro dei suoi pensieri quando esplora l’argomento.
Ma l’artista non punta semplicemente il dito contro Tony Effe. In un passaggio significativo, Kekko riflette sulla responsabilità di ciascun artista. “Non si tratta di colpevolizzare Tony Effe, ma della responsabilità di essere cantautore”, dichiara, distaccandosi da stilemi puritani ma chiedendo un rispetto che, a suo avviso, latita in alcune correnti musicali attuali. “Troppa roba in giro porta i giovani a pensare che le donne possano essere maltrattate”, afferma Kekko con preoccupazione.
In un mondo musicale in cui le parole possono avere un potere devastante, l’appello di Kekko dei Modà è chiaro: a ciascuno il proprio ruolo e la propria voce, ma sempre con il rispetto dovuto. Con l’avvicinarsi del Festival di Sanremo, sarà interessante vedere se e come queste polemiche influenzeranno il dibattito pubblico e le performance artistiche di quest’anno.