Strage di Acca Larentia: la targa rimossa che ha diviso Roma | Politica e memoria, dove ci porterĂ  questa frattura?

Strage di Acca Larentia: commemorazioni divise tra Regione e Comune a Roma

Roma, 7 gennaio 2025 – La rimozione della targa commemorativa dedicata a Stefano Recchioni ha riacceso le polemiche riguardanti le commemorazioni della strage di Acca Larentia, avvenuta tra il 7 e l’8 gennaio 1978. Questo gesto controverso, disposto da Roma Capitale, ha spinto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a disertare la cerimonia ufficiale, separandosi per la prima volta dal Comune dopo un anno di commemorazioni congiunte.

Rocca, presente all’evento, ha motivato la sua scelta con le parole: “L’atteggiamento sulla targa ovviamente non mi ha messo in condizione di potere fare una commemorazione insieme al Comune”. A testimonianza della frattura, mentre il presidente della Regione deponeva una corona nel luogo in cui fu ucciso Francesco Ciavatta, l’assessore capitolino al Personale, Giulio Bugarini, compiva un gesto simile poche ore prima, delegato dal Comune.

Una commemorazione politicamente carica

Le commemorazioni di quest’anno hanno visto la presenza di esponenti istituzionali di destra, come il vicepresidente vicario della Camera, Fabio Rampelli, e il presidente di Fratelli d’Italia Roma, Marco Perissa. “Quella targa stava qui da decenni, si poteva scegliere una strada di memoria condivisa”, ha aggiunto Rocca, esprimendo il suo rammarico per il gesto che percepisce come provocatorio e fuori luogo.

Il presidente ha anche toccato il tema della memoria collettiva, evocando il dolore ancora presente nella comunità per la violenza di quegli anni. “I morti oggi sono centrali e trovo fuori luogo queste polemiche… Ricordare oggi dovrebbe essere un dovere civile per chiunque”, ha sottolineato Rocca, denunciando le divisioni che si perpetuano anche a distanza di decenni dalla tragedia.

Un appello alla pacificazione

Nel suo discorso, Rocca ha espresso la necessità di un percorso di pacificazione e di dialogo, sottolineando che la commemorazione dovrebbe essere dedicata al dolore e non alla speculazione. “Queste dovrebbero essere giornate dedicate alla memoria, al dolore… Quello che conta oggi è ricordare che questi ragazzi sono stati le vittime di una violenza inaudita”, ha detto il presidente, invitando a non ripetere polemiche che offuscano il vero significato dell’evento.

Le dichiarazioni di Rocca si sono concentrate anche sulla mancanza di risposte su episodi di violenza passati, portando l’attenzione sul ruolo della memoria storica e l’importanza di non dimenticare i nomi di coloro che hanno perso la vita per la violenza politica. Concludendo il suo intervento, ha affermato: “La cosa che addolora è sentire certa sinistra parlare di Acca Larentia senza un reale riconoscimento del dolore di una comunità intera”.

La divisione tra Regione e Comune in questa commemorazione rappresenta non solo un conflitto istituzionale, ma anche l’eco di un passato ancora lacerante e di un futuro che richiede una riflessione profonda sulla memoria e il rispetto delle vittime di tutti i conflitti.