Meloni impugna il terzo mandato di De Luca: tensioni tra governo e governatori leghisti
In un colpo che potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama politico italiano, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato oggi l’impugnazione della legge che consente a Vincenzo De Luca di cercare un terzo mandato come governatore della Campania. La decisione è giunta nel corso di una conferenza stampa, in cui Meloni ha sottolineato il presupposto costituzionale della questione, collegandolo a un principio fondamentale di competenza tra Stato e Regioni. “La questione riguarda un principio fondamentale e quindi lo Stato nazionale”, ha affermato Meloni, rivelando così l’intento del governo di ricorrere alla Corte costituzionale.
La legge campana, approvata dal Consiglio regionale il 5 novembre 2024, introduce un calcolo dei mandati a partire dalla sua entrata in vigore, escludendo così i mandati precedenti di De Luca tra il 2015 e il 2020. Questo meccanismo ha già permesso al governatore veneto Luca Zaia di essere rieletto per un terzo mandato nel 2020, creando una situazione di potenziale conflitto tra le normative regionali e le disposizioni statali.
De Luca, da parte sua, ha già annunciato una replica alla decisione del governo, pianificando un incontro con i media per domani a Napoli. La sua intenzione di candidarsi per un nuovo mandato appare determinata, anche senza il sostegno formale del Partito Democratico, di cui è un rappresentante. Questo mette in evidenza la resilienza del politico campano, che ha dimostrato di essere pronto a lottare per il proprio diritto di concorrere.
La controversia pone in una posizione scomoda anche i governatori leghisti, in particolare Zaia, Fontana e Fedriga, che hanno esposto il loro disaccordo riguardo alla scelta del governo Meloni. La Lega, che ha tentato di eliminare il limite dei due mandati con un emendamento in Senato nel 2024, si trova ora a fare i conti con le conseguenze di questa nuova mossa governativa. Il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico del Veneto, ha commentato la situazione, dichiarando che “la decisione del Governo mette definitivamente fine anche a qualsiasi ipotesi di ulteriori mandati per Zaia in Veneto.”
Il panorama politico si fa dunque sempre più complesso. Se la Corte dovesse accogliere il ricorso del governo, De Luca rischierebbe di vedere compromessa la sua possibilità di ricandidarsi, ma ciò potrebbe avere ripercussioni anche su altri presidenti di regione, con la Lega che potrebbe ritrovarsi nella difficile posizione di dover affrontare le conseguenze politiche di una legge che avevano tentato di promuovere.
La tensione è palpabile, con la società e gli osservatori politici che attendono la risposta della Corte costituzionale su questa delicata questione, la quale non solo farà luce su De Luca, ma avrà ripercussioni anche sui piani futuri dei governatori leghisti in un’epoca di crescente instabilità politica.