I Paesi della NATO rigettano la richiesta di Trump per un aumento della spesa militare al 5% del PIL
ROMA – 11 gennaio 2025 – Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha proposto un obiettivo di spesa per la difesa pari al 5% del PIL per i Paesi membri della NATO, ma questa richiesta è stata subito considerata impraticabile. In una serie di dichiarazioni agli organi di informazione, funzionari provenienti da vari Stati membri hanno confermato a Reuters che un simile target è politicamente ed economicamente impossibile da realizzare.
Attualmente, la maggior parte dei Paesi europei spende meno del 2%, un obiettivo già fissato nel 2014 che, a più di dieci anni dalla sua fissazione, non è ancora stato raggiunto da molti. Tra questi, l’Italia staziona attorno all’1,5%. La fragilità economica dei vari Paesi e le sfide interne rendono difficile un consistente incremento delle spese militari.
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha commentato la situazione, affermando che ci sarà un cambiamento nella spesa, ma ha escluso che si arrivi al tanto temuto 5%. "Non credo che sarà il 5%, sarebbe impossibile per quasi ogni nazione al mondo in questo momento", ha spiegato Crosetto. Tuttavia, ha aggiunto che l’obbiettivo potrebbe superare il 2%, pur rimanendo ben al di sotto della soglia richiesta da Trump.
Il vertice NATO in programma all’Aia a giugno potrebbe portare a un nuovo accordo, con molti analisti che prevedono un obiettivo raggiungibile intorno al 3%. Questo incontro sarà probabilmente influenzato dalle tensioni con la Russia e dalla crescente necessità di difesa collettiva, specialmente dopo gli avvenimenti in Ucraina.
Insomma, mentre si avvicina il vertice, i leader della NATO si trovano a dover bilanciare le esigenze di sicurezza con le restrizioni economiche domestiche, ponendo interrogativi sul futuro della spesa per la difesa e sull’unità dell’alleanza.