Tensioni e scontri in nome di Ramy: il Ministro Piantedosi condanna la violenza
ROMA – Le città di Roma e Milano sono state teatro di violenze e scontri tra polizia e manifestanti, a seguito della tragica morte di Ramy Elgaml, un giovane di 19 anni deceduto in un incidente stradale durante un inseguimento da parte dei carabinieri. Questo evento ha innescato una serie di proteste organizzate principalmente da studenti e collettivi, culminate in momenti di forte tensione nelle serate dell’11 gennaio 2025.
Una manifestazione pacifica che si è trasformata in caos
In particolare, nella capitale, circa 400 persone si sono radunate nel quartiere di San Lorenzo, tra cui il noto fumettista Zerocalcare. Inizialmente, il corteo si è svolto in un clima festoso, con manifestanti che portavano striscioni con le frasi "Vendetta per Ramy, la polizia uccide". Tuttavia, la situazione è degenerata rapidamente: lanci di petardi, bottiglie e fumogeni hanno segnato l’inizio di violenti scontri con le forze dell’ordine.
Il raduno era stato previsto per le 19 in piazza dell’Immacolata, e mentre il gruppo marciava verso la caserma dei carabinieri in via dei Volsci, ha incontrato uno schieramento di polizia in tenuta antisommossa. È in quel momento che si sono intensificati i disordini, con i manifestanti che hanno iniziato a lanciare oggetti contro gli agenti, causando feriti tra le forze dell’ordine.
Un bilancio di feriti e devastazione
Gli scontri hanno prodotto un saldo di un poliziotto ferito in modo grave al volto e altri tre agenti con lesioni più lievi. Le violenze si sono estese anche a un supermercato in via Tiburtina, dove i dipendenti, spaventati, si sono barricati all’interno mentre i manifestanti lanciavano bombe carta e fumogeni.
La reazione del Ministro Piantedosi
A seguito degli eventi violenti, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha rilasciato una dichiarazione forte e chiara: "Le aggressioni agli agenti devono essere condannate da tutti". Piantedosi ha sottolineato la pericolosità dei gruppi che strumentalizzano tragedie per alimentare la violenza e ha ribadito l’importanza di mantenere un clima di fiducia nei confronti delle forze di polizia, che operano con professionalità e passione.
"In un Paese maturo come il nostro," ha proseguito il Ministro, "la consapevolezza che non fermarsi a un alt delle Forze dell’Ordine è non solo una violazione della legge, ma anche un comportamento pericoloso per la sicurezza e la convivenza civile". Ha inoltre espresso solidarietà agli agenti, affermando che chi compie atti di violenza sarà perseguito con determinazione.
Questa serie di eventi solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza e sulla libertà di manifestazione in Italia, evidenziando il delicato equilibrio tra diritto di protesta e sicurezza pubblica in un clima sociale sempre più polarizzato.