Gaza, nel 2024 più di 5.000 bambini sono rimasti disabili: la drammatica situazione in un contesto di violenza
ROMA – Nel 2024 sono stati oltre 5.000 i bambini a Gaza che hanno subito disabilità permanenti a causa dell’uso di armi esplosive. Questi dati allarmanti provengono dall’analisi di Save the Children, in base a un rapporto del Gaza Protection Cluster, e indicano una media di 475 bambini colpiti ogni mese, una cifra che si traduce in circa 15 minori al giorno.
L’organizzazione, che da oltre un secolo si impegna per la salvaguardia dell’infanzia in situazioni di crisi, sottolinea che questa stima potrebbe essere addirittura sottostimata, non includendo tutti i bambini che potrebbero aver riportato danni visivi o uditivi, né quelli che soffrono di trauma psicologico a causa del conflitto. Le gravi lesioni agli arti e le problematiche all’udito sono solo alcune delle conseguenze di una guerra che continua a devastare la Striscia di Gaza.
La situazione dei servizi sanitari è tragica: gli attacchi agli ospedali e la difficoltà di accesso a forniture mediche essenziali hanno reso la riabilitazione praticamente impossibile. Il maggior centro di riabilitazione per la ricostruzione degli arti è ormai non operativo dal dicembre 2023, aggravando la già drammatica situazione sanitaria per questi piccoli pazienti.
Dichiarazioni agghiaccianti giungono da medici impegnati nelle zone colpite. La dottoressa Ana Jeelani, chirurgo ortopedico, ha spiegato che “le lesioni non si rimarginano a causa dell’aumento dei livelli di malnutrizione”, e che i bambini colpiti sono spesso destinati a subire amputazioni, aggravando ulteriormente il loro stato di vulnerabilità.
Altri professionisti del settore medico, come il dottor Ghassan Abu-Sittah, raccontano di esperienze strazianti: “Ho visto molti bambini che hanno subito amputazioni prima di imparare a camminare”. Ciò non solo complica la loro crescita fisica, ma può anche portare a problematiche ortopediche avanzate, costringendo i bambini a necessitare di protesi già in età precoce.
La testimonianza di Ahmad, un bambino di cinque anni che ha perso un braccio e suo padre durante un attacco a una scuola, mette in luce la desolazione delle famiglie. La richiesta innocente di Ahmad di avere un “nuovo braccio” rappresenta un simbolo potente della lotta di molti bambini per affrontare un futuro gravato da traumi e perdite.
Alessandra Saieh, Responsabile globale delle politiche umanitarie di Save the Children, ha dichiarato che “l’infanzia a Gaza è stata sostituita da dolore e traumi”. Le sue parole evidenziano non solo il grave impatto immediato dell’attuale conflitto, ma anche il rischio di effetti a lungo termine, che potrebbero compromettere la società palestinese per generazioni.
A sostegno di queste affermazioni, l’Organizzazione Mondiale della Salute ha recentemente affermato che oltre 22.500 persone a Gaza hanno subito lesioni che potrebbero richiedere anni di riabilitazione. In questo contesto, Save the Children rinnova le sue richieste di un immediato cessate il fuoco e di un miglioramento nell’accesso agli aiuti umanitari. Il futuro di migliaia di bambini continua a essere appeso a un filo, mentre il mondo assiste in silenzio a una crisi umanitaria senza precedenti.