Accordo su Gaza: il rilascio degli ostaggi rivela nuovi segreti mai svelati!

Gaza: Proseguono i negoziati per un accordo di tregua tra Israele e Hamas

Roma – Le trattative tra Israele e Hamas avanzano in Qatar, con la questione del rilascio degli ostaggi al centro delle discussioni. Un possibile accordo di cessate il fuoco sta prendendo forma, prevedendo il rilascio graduale degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023.

Secondo una ricostruzione del quotidiano Times of Israel, i funzionari del governo di Tel Aviv annunciano che l’intesa potrebbe iniziare con il rilascio dei primi 33 ostaggi, ritenuti i più vulnerabili, tra cui bambini, donne, soldatesse, anziani e malati. Questa fase iniziale è cruciale e potrebbe rappresentare un punto di partenza per una soluzione più ampia.

Attualmente, sono ancora 94 i prigionieri ritenuti detenuti a Gaza, parte dei 251 sequestrati da Hamas il 7 ottobre. Tra questi, la disponibilità a riconoscere corpi di almeno 34 persone decedute segna un elemento tragico nelle complicate dinamiche della questione.

Il piano prevede che, a partire dal primo giorno del cessate il fuoco, Hamas rilascerà i primi tre prigionieri, mentre Israele inizierà il ritiro delle sue forze dalle aree densamente popolate della Striscia. A sette giorni dall’inizio dell’accordo, ci si aspetta un ulteriore rilascio di ostaggi da parte di Hamas, con Israele che permetterebbe agli sfollati nel sud di far ritorno al nord, seppur a piedi e attraverso la strada costiera.

Le forze israeliane, tuttavia, rimarranno nel "corridoio di Filadelfia" al confine con l’Egitto e manterranno una zona cuscinetto di 800 metri lungo i confini orientali e settentrionali, almeno in una fase iniziale dell’accordo. In cambio delle liberazioni iniziali, Israele sarebbe disposto a rilasciare mille prigionieri palestinesi, inclusi 190 con pene severe.

Le trattative per le fasi successive dell’accordo inizieranno dal sedicesimo giorno del cessate il fuoco, con un percorso previsto della prima fase della durata complessiva di 42 giorni. La complessità della situazione rimane, ma la speranza di una tregua e della fine delle violenze inizia a farsi strada, offrendo un barlume di speranza in un contesto di conflitti prolungati.