Finti matrimoni e permessi di soggiorno: la sorprendente indagine della Polizia di Catania rivela un intreccio inaspettato!

Finti matrimoni e assunzioni fittizie: cinque denunciati dalla Digos di Catania

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Catania ha portato a termine un’importante operazione che ha portato alla denuncia di cinque persone coinvolte in un sistema illecito finalizzato alla celebrazione di matrimoni fittizi e assunzioni false per ottenere permessi di soggiorno. L’inchiesta, delegata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, si è concentrata sul territorio marsalese e ha messo in luce un traffico ben organizzato che ha sfruttato la vulnerabilità di alcuni individui.

L’indagine, avviata nel 2020 e conclusa nel 2021, era parte di un’attività più ampia per monitorare i “sbarchi fantasma” e le potenziali cellule terroristiche sulle coste siciliane. Tuttavia, la Digos di Catania ha scoperto che l’indagine si era evoluta in qualcosa di completamente diverso, rivelando il coinvolgimento di attori locali nella creazione di matrimoni fittizi e assunzioni ingannevoli.

Al centro della vicenda vi è un cittadino tunisino di 52 anni, attualmente ricercato per la commissione di vari delitti legati all’immigrazione clandestina. Per garantirsi un permesso di soggiorno in Italia, egli ha contattato due italiani, di età 28 e 31 anni, per trovare una donna disposta a sposarlo. Dopo un’attenta ricerca, è stata individuata una ragazza di 31 anni, che si scoprirà poi essere sotto cura per gravi problemi psichiatrici.

Il matrimonio tra i due si è celebrato nel novembre 2020 a Marsala, ma le indagini hanno rivelato che la relazione era del tutto fittizia. Non solo i due “coniugi” non vivevano insieme, ma il tunisino aveva anche una relazione con un’altra donna della sua nazionalità, la quale, nonostante fosse a conoscenza della simulazione, manifestava gelosia nei confronti della giovane italiana.

Parallelamente, è emersa la figura di un datore di lavoro marsalese, di 73 anni, che ha contribuito a un sistema di assunzione fittizia per un giovane emigrante guineano. In cambio di denaro, il datore di lavoro ha attestato falsamente l’assunzione di quest’ultimo, consentendogli di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno in modo illecito.

Il Pubblico Ministero della Procura di Marsala ha dunque formalizzato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, accusando i cinque indagati di favoreggiamento della permanenza illegale dello straniero, errore determinato dall’altrui inganno e falsità ideologica. La Digos continua a lavorare per individuare e arginare pratiche illegali nel campo dell’immigrazione e per garantire la legalità e la sicurezza nel territorio.