Fiaccolate in tutta Italia contro il ddl Sicurezza: una protesta per la democrazia
Il 17 gennaio 2025, diverse piazze italiane hanno fatto da teatro a una mobilitazione diffusa contro il disegno di legge comunemente conosciuto come “ddl Sicurezza”. L’iniziativa, intitolata “100mila luci contro il buio del regime”, è stata promossa da Amnesty International Italia e dalla rete “A pieno regime – No ddl Sicurezza”, portando centinaia di manifestanti a esprimere il proprio dissenso.
A Roma, la fiaccolata ha radunato i partecipanti presso piazza Sant’Andrea della Valle, dove è stata ribadita l’importanza della “disobbedienza civile pacifica” e dell’attivismo come diritti fondamentali. Con cartelli e bandiere di vari movimenti e sindacati, i manifestanti hanno sottolineato che il ddl non garantisce la sicurezza, ma piuttosto minaccia la possibilitĂ di protesta pacifica. Tra i partecipanti, anche esponenti di spicco del centrosinistra, come il deputato Filiberto Zaratti e la senatrice Cecilia D’Elia.
Luca Blasi, portavoce della Rete “No ddl”, ha affermato che l’appuntamento di oggi rappresenta “il prosieguo della mobilitazione” che ha già visto due eventi significativi a novembre e dicembre. Secondo Blasi, il Consiglio d’Europa e i 19 rappresentanti delle Nazioni Unite hanno già lanciato appelli per non approvare il ddl, che secondo loro presenta forti rischi per la democrazia.
La fiaccolata non è stata solo un simbolo di protesta, ma un vero e proprio appello alle istituzioni. Zaratti ha messo in guardia da una deriva autoritaria, sottolineando che le misure previste dal ddl potrebbero portare l’Italia a perdere il suo carattere democratico. Egli ha esortato all’unità di intenti tra le diverse forze politiche, per far fronte a quello che definisce “un disegno autoritario dello Stato”.
A Napoli, manifestanti si sono riuniti davanti al Palazzo della Prefettura in piazza del Plebiscito, accendendo simbolicamente “100mila luci contro il buio del regime”. Numerose voci critiche hanno messo in evidenza come il ddl rappresenti un attacco alle libertà fondamentali e un tentativo di “distruzione della democrazia in Italia”. Nicola Scotto, rappresentante di “A pieno regime Napoli”, ha dichiarato che l’Onu ha espresso preoccupazione per la limitazione dei diritti umani che il ddl comporterebbe.
Anche a Bologna, le piazze si sono riempite di attivisti. Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha sottolineato che “non si può permettere che dissentire diventi un reato”. Le parole di Fratoianni fanno eco a un sentimento crescente di resistenza contro quelle che molti riscontrano come politiche oppressiva da parte del governo.
La fiaccolata si è conclusa a largo Argentina, dove i manifestanti hanno intonato ‘Bella ciao’, simbolo della lotta contro l’oppressione. I rappresentanti della Rete “No ddl” hanno programmato di recarsi al Parlamento europeo il 4 e 5 febbraio per portare all’attenzione l’“emergenza democratica” in Italia.
Con una forte presenza in diverse città , questa mobilitazione ha dimostrato come la società civile sia determinata a difendere i propri diritti e libertà . Il messaggio che viene da queste piazze è chiaro: la lotta per la democrazia e i diritti civili non si ferma.