
Cecilia Sala racconta l’incubo della detenzione in Iran: “Interrogata per 10 ore, incappucciata e faccia al muro”
Roma – Un racconto che ha scosso l’opinione pubblica e messo in luce le terribili condizioni delle carceri iraniane è quello di Cecilia Sala, giornalista recentemente liberata dopo 21 giorni di detenzione presso il carcere di Evin, a Teheran. Durante un’intervista nel programma "Che Tempo Che Fa", condotto da Fabio Fazio, ha descritto un’esperienza traumatica, costellata di interrogatori brutali e isolamento estremo.
“Il giorno prima di essere liberata mi hanno interrogata per dieci ore”, ha rivelato Sala, evidenziando le modalitĂ spietate a cui è stata sottoposta. “Gli interrogatori avvenivano incappucciata, con la faccia al muro”. Ad interrogare la giornalista era sempre la stessa persona, un interlocutore fluente in inglese con una strana familiaritĂ con l’Italia, tanto da porle domande sul tipo di pasta preferito, dalla pizza romana a quella napoletana.
L’isolamento e la pressione psicologica sono stati temi ricorrenti nel suo racconto. “In un interrogatorio sono crollata, mi hanno dato una pasticca per calmarmi”, ha spiegato, ripercorrendo i momenti in cui è stata manipolata emotivamente, alternando fasi di flirt ai suoi nervi con atti di gentilezza, seguiti da periodi di forte stress. Le difficoltĂ erano amplificate dall’isolamento: “Farti sentire sempre sola” è stata una delle tattiche utilizzate dai suoi interrogatori.
Le condizioni di detenzione hanno contribuito a rendere l’esperienza ancora più difficile. Sala ha trascorso gran parte del tempo in una cella di dimensioni restrittive, senza contatti umani signific