Trump si presenta come l’unto del Signore: "Con me ogni sogno è possibile"
Il 20 gennaio 2025 si è aperto ufficialmente il mandato di Donald Trump come 47° Presidente degli Stati Uniti, un evento che ha subito catturato l’attenzione di media e cittadini. Durante il suo discorso di insediamento, Trump ha tracciato una visione ambiziosa e provocatoria per il futuro della nazione, promettendo una serie di iniziative audaci.
Un discorso all’insegna della grandezza
All’inizio del suo intervento, Trump ha giurato sulla Bibbia e ha parlato per 30 minuti, delineando la sua promessa di “far tornare grande l’America”. “Oggi inizia l’età dell’oro degli Stati Uniti”, ha affermato tra gli applausi dei sostenitori, riservando dure critiche a Joe Biden e Kamala Harris, accusati di aver portato il paese verso un disastro su vari fronti. La sua retorica si è concentrata sulla redenzione e sul recupero di una presunta grandezza perduta, “l’America è un paese eccezionale che deve tornare a rivendicare il suo primato”.
Un forte legame con la religione e la determinazione personale
Il presidente ha parlato con passione del proprio personale percorso, sostenendo di essere stato “salvato da Dio per una ragione”. In questo contesto, ha esortato gli attivi a riprendere il sogno americano, enfatizzando la possibilità di realizzare anche i sogni più ambiziosi. “Nessun sogno per noi è impossibile”, ha dichiarato, sottolineando la sua determinazione a diventare il miglior presidente della storia degli Stati Uniti.
Un’agenda controversa e audace
Trump ha delineato le prime misure del suo governo, mirate a ridurre l’inflazione e a revocare il Green Deal, mobilitando l’industria petrolifera. “Gli Stati Uniti galleggiano su un mare di petrolio e questo suo oro nero va sfruttato al massimo”. Ha anche promesso di inviare l’esercito a protezione del confine con il Messico e di considerare i cartelli della droga come organizzazioni terroristiche. La sua agenda sembra puntare su un radicale cambio di rotta rispetto al passato: “Mai più i poteri dello Stato saranno utilizzati contro gli avversari politici”.
Sogni spaziali e geopolitica
Non è mancato il sogno di portare gli Stati Uniti a conquistare lo spazio. Trump ha affermato di desiderare di “piantare la nostra bandiera su Marte”, un richiamo audace che evoca le ambizioni spaziali del passato. Ha anche promesso di recuperare il Canale di Panama e rinominare il Golfo del Messico, aggiungendo un’ulteriore dimensione alla sua visione imperialista. Secondo Trump, “ogni sogno, anche quello che sembra impossibile, si può realizzare”.
Un venditore di sogni
Se le promesse rimangono ambiziose, resta da vedere come Trump intenda tradurre queste dichiarazioni in azioni concrete. La strategia sembra fondarsi su principi ben consolidati, come quelli esposti nel suo libro "L’arte di accordarsi". La sua filosofia si può riassumere con alcuni imperativi: “pensa in grande”, “conosci il tuo campo d’azione” e “porta risultati concreti”.
Conclusioni
Il ritorno di Trump alla presidenza segna un capitolo controverso nella politica americana. Con un programma audace e una retorica infuocata, “il futuro è nostro”, promette di riunire il paese sotto una visione di grandezza e determinazione. Resta da vedere se il suo messaggio di speranza e di possibilità sarà in grado di concretizzarsi in un contesto politico sempre più complesso.