Alluvione in Emilia-Romagna crea habitat ideale per il granchio blu | Le femmine potrebbero devastare gli ecosistemi marini!

Granchio blu in Emilia-Romagna: rischio proliferazione dopo l’alluvione

Il fenomeno della diffusione del granchio blu nell’Adriatico ha assunto toni preoccupanti a seguito delle recenti alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Enrico Caterino, Commissario Straordinario per la gestione della problematica, ha messo in guardia sulla situazione, sottolineando che l’alluvione ha creato le condizioni ideali per la proliferazione di questa specie invadente, permettendo alle femmine di depositare oltre 2 milioni di uova per volta.

Il piano di intervento presentato al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MASAF) prevede un investimento di 10 milioni di euro, destinati a finanziare misure di contenimento e monitoraggio della situazione. "C’è un quadro economico già predisposto che comprende spese per la cattura e contributi ai pescatori per il loro smaltimento," ha spiegato Caterino, evidenziando come il supporto si basa su esperienze già avviate in Veneto e Emilia-Romagna.

“Abbiamo bisogno dell’approvazione da parte dei due ministri in collaborazione con le Regioni coinvolte”, ha proseguito il Commissario. Una volta ottenuto il via libera, si passerà alla fase operativa del piano che coinvolge direttamente le flotte di pescatori delle aree colpite.

La strategia di pesca selettiva è uno dei fulcri del piano. Questa operazione si concentra sulla cattura delle femmine di granchio blu durante il loro passaggio dall’ambiente lagunare a quello marino. “Le femmine, durante il periodo di spostamento, possono depositare da 700mila a oltre 2 milioni di uova, con alcuni studi che parlano anche di 8 milioni,” ha chiarito Caterino, sottolineando la necessità di agire tempestivamente per interrompere il ciclo riproduttivo.

Oltre alla cattura selettiva, il piano prevede anche un monitoraggio attento della situazione, con misure di protezione per gli allevamenti bivalvi, incluse reti e recinzioni. “Se la strategia dimostrerà la sua efficacia, potremo applicarla in altre aree del paese,” ha aggiunto Caterino, alludendo alla diffusione del problema che si estende anche a Sardegna, Puglia, Toscana e Sicilia.

Tuttavia, la questione della fattibilità delle recinzioni rappresenta una sfida. Caterino ha precisato che queste funzionano solo in determinate condizioni di fondale. “Siamo di fronte a una tempesta perfetta,” ha chiuso il Commissario, attributo il problema a un cambiamento climatico che ha alterato la salinità delle acque lagunari, favorendo la proliferazione del granchio blu.

In questo contesto complesso, il ruolo della struttura commissariale sarà fondamentale per coadiuvare le Regioni nell’implementazione efficace del piano e nella salvaguardia degli ecosistemi marini italiani.