Sanità, potenziale sciopero dei privati accreditati: l’appello della U.A.P. per una revisione delle tariffe
Roma, 22 gennaio 2025 – “Sciopero dei privati accreditati? È un’ipotesi. Noi vogliamo erogare una sanità sana e con rimborsi di pochi euro per esami e visite, ma questo non è possibile”. Con queste parole, la presidente dell’Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata (U.A.P.), la dottoressa Mariastella Giorlandino, ha lanciato un allarme in merito alle conseguenze gravose del nuovo Nomenclatore tariffario, che è entrato in vigore il 30 dicembre scorso.
La conferenza stampa di oggi a Roma, tenutasi presso la Clubhouse di piazza Montecitorio, ha riunito operatori del settore e giornalisti per affrontare le gravi problematiche legate all’applicazione di questo nuovo sistema di rimborsi, avversato da numerosi ambulatori e laboratori accreditati privati. In particolare, Giorlandino ha sottolineato che “nel nuovo nomenclatore ci sono tagli ai rimborsi che arrivano fino al 60%”, rendendo insostenibili molte delle prestazioni offerte.
Il prossimo 28 gennaio, all’orizzonte è prevista una riunione del Tar del Lazio, che discuterà della sospensiva del nuovo nomenclatore. Le strutture sanitarie private esprimono forte preoccupazione, poiché i tagli imposti potrebbero portare a difficoltà economiche insormontabili. Giorlandino ha dichiarato che tali riduzioni penalizzeranno non solo i fornitori di servizi privati, ma anche il Servizio sanitario nazionale, aggravando le disparità già esistenti tra le regioni del nord e del sud Italia.
“L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha dichiarato che la Lombardia perde 1 miliardo di euro, mentre le regioni del sud, già in piano di rientro, si troveranno in una situazione ancora più critica”, ha aggiunto la presidente della U.A.P. Questo contesto di tagli e misure restrittive porta a interrogarsi sulla sostenibilità della sanità accreditata, specialmente quando il rimborso per prestazioni come un ECG scende a soli 17,50 euro. “Come può un professionista lavorare in queste condizioni?”, si è chiesta Giorlandino.
In conclusione, la presidente ha espresso la sua speranza per un intervento rapido e risolutivo da parte del governo e del ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Ci aspettiamo buonsenso da parte del governo. Non siamo contro l’amministrazione, ma è fondamentale correggere gli errori che danneggiano la sanità”, ha concluso, lanciando un appello a rivedere le tariffe prima che sia troppo tardi.
Il futuro della sanità privata accreditata e, di conseguenza, la salute dei cittadini dipendono ora dalla risposta delle istituzioni a queste rilevanti preoccupazioni.