Acqua contaminata da Pfas in Italia | perché stare zitti è pericoloso per la salute di tutti!

Veleni nei rubinetti: un’indagine di Greenpeace rivela la contaminazione da Pfas in tutta Italia

Bologna – Un recente studio condotto da Greenpeace ha sollevato un allarmante campanello d’allarme riguardo alla qualità dell’acqua potabile in Italia. Un’impressionante percentuale dell’79% dei campioni analizzati sono risultati contaminati da Pfas (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche), secondo l’indagine indipendente intitolata “Acque senza veleni”. L’organizzazione ambientalista ha presentato a Roma una mappa dettagliata della contaminazione, basata su campionamenti effettuati in 235 città tra settembre e ottobre 2024.

Queste sostanze chimiche pericolose, tra cui il Pfoa, il Tfa e il Pfos, sono state rilevate in un’ampia gamma di campioni, con il Pfoa riscontrato nel 47% dei casi, seguito dal Tfa (40%) e dal possibile cancerogeno Pfos (22%). La mappa rivela una disperata necessità di attenzione e intervento, dato che almeno tre campioni positivi sono stati trovati in ogni Regione, a eccezione della Valle d’Aosta.

Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna sono tra le regioni più colpite, con Milano che presenta contaminazioni particolarmente elevate. L’allerta si estende anche a comuni in Liguria, Toscana, Sardegna e Umbria, segnalando un fenomeno di inquinamento che, come avverte Greenpeace, può minacciare la salute di milioni di italiani.

La direzione futura della normativa in Italia potrebbe subire un cambiamento significativo con l’entrata in vigore, dal 2026, della nuova direttiva dell’Unione Europea sui limiti di Pfas. Tuttavia, secondo Greenpeace, i parametri stabiliti a livello comunitario non si allineano con le più recenti evidenze scientifiche, lasciando dubbi sulla loro capacità di proteggere adeguatamente la salute pubblica. Per esempio, il 41% dei campioni analizzati supera i limiti imposti dalla Danimarca e il 22% i parametri statunitensi.

Un altro elemento critico reso noto da Greenpeace è la contaminazione da Tfa, una sostanza persistente e non rimovibile dai comuni processi di potabilizzazione. Il valore più elevato di Tfa è stato registrato a Castellazzo Bormida, in provincia di Alessandria, con ben 539,4 nanogrammi per litro, seguito da Ferrara e Novara. Le regioni più colpite da questa crisi sono risultate la Sardegna, il Trentino Alto Adige e il Piemonte.

Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, ha sottolineato la gravità della situazione, definendo inaccettabile l’assenza di leggi specifiche per vietare l’uso e la produzione di Pfas nel Paese. "Il governo deve affrontare urgentemente questa emergenza e garantire alla popolazione acqua pulita, priva di veleni," ha ribadito Ungherese, esprimendo un diffuso malcontento nei confronti della reazione governativa, che finora è sembrata insufficiente.

Greenpeace ha lanciato una petizione, già firmata da oltre 136.000 persone, per chiedere misure più drastiche per contrastare la contaminazione. Tuttavia, i rappresentanti dell’associazione segnalano che l’esecutivo italiano non ha ancora preso posizione in merito, aumentando il senso di urgenza per un intervento legislativo adeguato.

In conclusione, la situazione dell’acqua potabile in Italia merita una revisione approfondita e un’azione decisa. Le evidenze emerse dall’indagine di Greenpeace non possono essere ignorate: è fondamentale garantire che ogni cittadino possa disporre di una risorsa essenziale come l’acqua, libera da contaminanti pericolosi.