BOLOGNA – Un dramma straziante si è consumato a Cosenza, dove Valeria Chiappetta, mamma della neonato rapita, ha raccontato la terribile esperienza vissuta. La piccola Sofia, di soli un giorno, è stata sottratta dai suoi genitori nel cuore della clinica Sacro Cuore da una donna che si era spacciata per un’infermiera.
"Dopo 20 minuti che quella donna si era portata via mia figlia, mi sono agitata," ha dichiarato Valeria in un’intervista a Repubblica. Secondo il suo racconto, sua madre, presente in ospedale, non aveva mai avuto una buona impressione sulla misteriosa infermiera. "Abbiamo chiamato il personale," ha continuato, "ma i minuti passavano e l’ansia cresceva."
La rapitrice, identificata come Rosa Vespa, 51 anni, aveva ingannato la madre di Sofia presentandosi come infiltrata dal pediatra per un controllo. L’inganno ha funzionato fino a quando il timore ha cominciato a serpeggiare tra i familiari della neonata. "Mio figlio di 4 anni ha iniziato a chiedere perché non riportassero la sua sorellina," ha confessato Valeria, rimarcando la crescente inquietudine nel clima familiare.
Il ritrovamento di Sofia è stato reso possibile grazie alle telecamere di sorveglianza dell’ospedale, che hanno registrato il momento in cui la coppia di rapitori ha prelevato la neonata e ha tentato di allontanarsi. Identificato il veicolo, un’Alfa Romeo 147, la Polizia è riuscita a risalire al proprietario e a mettere in atto un’immediata operazione di ricerca.
Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella casa della coppia, hanno ritrovato la piccola Sofia, vestita di azzurro, con una bizzarra scusa: in casa erano stati invitati a festeggiare un presunto maschietto. Rosa Vespa pare avesse orchestrato una messinscena complessa, illudendo amici e familiari di essere recentemente diventata madre dopo una lunga attesa. Attraverso falsi annunci su Facebook e bugie sulla sua condizione, era riuscita a mantenere l’illusione viva.
Soprattutto sorprendente è la reazione del compagno di Rosa, Acqua Moses, che sembrava ignaro della veritĂ . Un vicino ha riportato che l’uomo era apparentemente convinto che il bambino fosse davvero suo, lasciando spazio a interrogativi su come potesse credere a una menzogna così elaborata.
Il padre di Sofia ha sollevato la questione della sicurezza dell’ospedale, dichiarando: “Purtroppo qui entra e esce chiunque. Non c’è nessun controllo, nĂ© all’entrata nĂ© all’uscita.” Questa mancanza di controlli ha contribuito alla drammaticitĂ della situazione, portando all’inevitabile interrogativo: come è stato possibile che una donna si sia introdotta nell’ospedale senza che nessuno la fermasse?
Dopo il ritrovamento della neonata e il commovente incontro con i suoi genitori, Valeria Chiappetta ha dichiarato: “Siamo morti e risorti, avevo perso le speranze.” Si è detta traumatizzata dall’accaduto, affermando che mai vorrĂ incontrare i rapitori. “Le dirò tutto quando compirĂ 18 anni,” ha concluso, annunciando che festeggeranno due compleanni per la sua bambina, che ha avuto la fortuna di rimanere in vita e di tornare tra le braccia dei suoi cari.