Alessia Pifferi non si presenta in aula e rivela un segreto scioccante | Ecco perché il mondo intero è in attesa del suo processo d’Appello!

Rinvio dell’udienza d’Appello per Alessia Pifferi: l’assenza in aula a causa di malessere

ROMA – È stato rinviato al 10 febbraio l’inizio del processo d’Appello a carico di Alessia Pifferi, la 39enne condannata in primo grado all’ergastolo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi della figlia Diana, tragicamente scomparsa a soli 18 mesi. Il rinvio dell’udienza, originariamente fissata per questa mattina, assume un significato ulteriormente doloroso, dato che coincide con il giorno in cui la bambina avrebbe compiuto 4 anni.

La donna, attualmente detenuta nel carcere di Vigevano, non si è presentata in aula a causa di un malessere, come riportato dall’avvocata Alessia Pontenani. La legale ha presentato un certificato medico per giustificare l’assenza e ha richiesto un legittimo impedimento. L’udienza è ora fissata per il mese prossimo, quando i giudici dovranno decidere se autorizzare una seconda perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e volere della Pifferi.

La prima perizia, eseguita in primo grado, aveva già stabilito che Alessia Pifferi era capace di intendere e di volere al momento del crimine. L’avvocata Pontenani ha espresso la volontà di portare ulteriori prove per valutare lo stato psichico della sua assistita, sollevando interrogativi sulla sua condotta recente. "Io ritengo che sia giusto che qualcuno valuti la documentazione che ho trovato", ha commentato Pontenani in un’intervista, riferendosi a una lettera preoccupante ricevuta da Pifferi da un ammiratore, in cui questo la elogiava per il crimine commesso. La risposta della donna, che ha accettato di sposarlo, ha fatto sorgere ulteriori dubbi sulla sua stabilità mentale.

La vicenda di Diana è particolarmente straziante: secondo le indagini, la bimba è stata lasciata sola per 6 giorni, con a disposizione solo un biberon di latte e una bottiglietta d’acqua, mentre la madre si trovava presso il compagno in provincia di Bergamo. Al rientro, è avvenuta la tragica scoperta della morte della piccola.

Il 10 febbraio rappresenta una data cruciale per il processo della Pifferi, un momento in cui si deciderà se la sua condizione psichica merita un nuovo e approfondito esame da parte della giustizia. In attesa di ulteriori sviluppi, l’opinione pubblica rimane con il fiato sospeso, chiedendosi quale sarà il futuro di una madre coinvolta in un caso tanto doloroso e controverso.